Il presente lavoro mira ad evidenziare come l’intersezione fra le caratteristiche dello spazio urbano e le caratteristiche personali, possano delineare differenti percorsi di partecipazione e/o marginalizzazione, ponendo barriere più o meno alte ai processi di appropriazione dello spazio per alcune specifiche categorie di persone. Le caratteristiche del territorio possono portare da un lato all’emergere di spazi della rappresentazione (Lefebvre, 1976) nei quali categorie altrimenti marginalizzate nello spazio pubblico trovano una dimensione a esse confacente, permettendo loro di esperire un proprio senso di appartenenza al luogo, vissuto e consolidato attraverso pratiche quotidiane e attraverso la costruzione di reti di solidarietà forti. Dall’altro lato, l’intersezione di diverse vulnerabilità sociali e la stessa configurazione delle caratteristiche socio-spaziali del contesto urbano, porta altre categorie ad essere escluse e marginalizzate dai suddetti spazi, portando a un loro più o meno severo isolamento e confinamento nello spazio delle mura domestiche. L’analisi mostrerà inoltre come in tali spazi della rappresentazione si giochi una particolare partita fra sfera privata e sfera pubblica nella quale la prima sconfina nell’altra con conseguenze importanti sull’empowerment delle categorie più vulnerabili, che se da una parte ritrovano una dimensione accogliente e comunitaria, dall’altra rischiano di vedere addirittura rafforzate le condizioni stereotipe della loro marginalità, e limitato loro potere di advocacy nella sfera pubblica.
Culture, individualità e spazi della vita quotidiana
Letizia Carrera
;
2020-01-01
Abstract
Il presente lavoro mira ad evidenziare come l’intersezione fra le caratteristiche dello spazio urbano e le caratteristiche personali, possano delineare differenti percorsi di partecipazione e/o marginalizzazione, ponendo barriere più o meno alte ai processi di appropriazione dello spazio per alcune specifiche categorie di persone. Le caratteristiche del territorio possono portare da un lato all’emergere di spazi della rappresentazione (Lefebvre, 1976) nei quali categorie altrimenti marginalizzate nello spazio pubblico trovano una dimensione a esse confacente, permettendo loro di esperire un proprio senso di appartenenza al luogo, vissuto e consolidato attraverso pratiche quotidiane e attraverso la costruzione di reti di solidarietà forti. Dall’altro lato, l’intersezione di diverse vulnerabilità sociali e la stessa configurazione delle caratteristiche socio-spaziali del contesto urbano, porta altre categorie ad essere escluse e marginalizzate dai suddetti spazi, portando a un loro più o meno severo isolamento e confinamento nello spazio delle mura domestiche. L’analisi mostrerà inoltre come in tali spazi della rappresentazione si giochi una particolare partita fra sfera privata e sfera pubblica nella quale la prima sconfina nell’altra con conseguenze importanti sull’empowerment delle categorie più vulnerabili, che se da una parte ritrovano una dimensione accogliente e comunitaria, dall’altra rischiano di vedere addirittura rafforzate le condizioni stereotipe della loro marginalità, e limitato loro potere di advocacy nella sfera pubblica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.