Il lavoro si occupa dei Protocolli n. 15 e 16 alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), approvati e aperti alla firma nell’ambito del processo di riforma della CEDU e della Corte europea dei diritti dell’uomo al fine di alleggerire il carico di lavoro della Corte e di rafforzare, al contempo, il diritto al ricorso individuale dinanzi alla stessa. Dopo un breve esame del processo di riforma, iniziato con il Protocollo n. 14 alla CEDU e proseguito con la Dichiarazione e il Piano di Azione di Interlaken e le successive Conferenze di Izmir e Brighton, il lavoro esamina l’incidenza della Dichiarazione dei Brighton sui testi dei due Protocolli in esame. In particolare, viene ricostruito il significato e le implicazioni del nuovo riferimento al principio di sussidiarietà e alla dottrina del margine di apprezzamento, aggiunti al preambolo della CEDU dal Protocollo n. 15. Infine, il lavoro analizza la nuova competenza consultiva che consentirà alla Corte europea – quando in Protocollo n. 16 entrerà in vigore – di emanare sentenze pregiudiziali relative all’interpretazione e all’applicazione dei diritti contemplati dalla CEDU e dai suoi Protocolli e ne ricostruisce la portata di strumento di rafforzamento del dialogo e della interazione tra la Corte europea e i tribunali nazionali.
I Protocolli n. 15 e 16 alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo
NALIN, EGERIA
2014-01-01
Abstract
Il lavoro si occupa dei Protocolli n. 15 e 16 alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), approvati e aperti alla firma nell’ambito del processo di riforma della CEDU e della Corte europea dei diritti dell’uomo al fine di alleggerire il carico di lavoro della Corte e di rafforzare, al contempo, il diritto al ricorso individuale dinanzi alla stessa. Dopo un breve esame del processo di riforma, iniziato con il Protocollo n. 14 alla CEDU e proseguito con la Dichiarazione e il Piano di Azione di Interlaken e le successive Conferenze di Izmir e Brighton, il lavoro esamina l’incidenza della Dichiarazione dei Brighton sui testi dei due Protocolli in esame. In particolare, viene ricostruito il significato e le implicazioni del nuovo riferimento al principio di sussidiarietà e alla dottrina del margine di apprezzamento, aggiunti al preambolo della CEDU dal Protocollo n. 15. Infine, il lavoro analizza la nuova competenza consultiva che consentirà alla Corte europea – quando in Protocollo n. 16 entrerà in vigore – di emanare sentenze pregiudiziali relative all’interpretazione e all’applicazione dei diritti contemplati dalla CEDU e dai suoi Protocolli e ne ricostruisce la portata di strumento di rafforzamento del dialogo e della interazione tra la Corte europea e i tribunali nazionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.