In Italia il mercato del carburante è caratterizzato da alti costi di entrata e da un numero ridotto di compagnie, verticalmente integrate, che hanno accesso al petrolio greggio o detengono azioni in società che gestiscono raffinerie in Italia o in Europa. Ciascuna compagnia gestisce una rete di rivenditori con contratti di esclusiva che vincolano i rivenditori al grossista, rendendo difficile l’ingresso nel mercato ad altre società (Andreoli-Versbach e Franck, 2015). In particolare, otto compagnie (ENI, Esso, Total-Erg, Shell, Q8, Total, API-IP e Tamoil) detengono il 95% del mercato al dettaglio, mentre il resto è gestito da piccoli rivenditori indipendenti che acquistano benzina da una delle grandi compagnie. Per quanto riguarda il prezzo al dettaglio del carburante, le compagnie petrolifere comunicano al gestore della stazione di servizio il “prezzo suggerito”, caratterizzato da una componente base, definita a livello nazionale, e da una componente supplementare, che tiene conto del trasporto, dello stoccaggio e dei costi di distribuzione a seconda della posizione della stazione. Il presente articolo contribuisce al dibattito sui prezzi al dettaglio del carburante nel mercato italiano, discutendo i principali risultati empirici e le relative implicazioni di policy di alcuni contributi che hanno analizzato, da diverse prospettive, il ruolo della concorrenza.
Le strategie di prezzo nel mercato del carburante in Italia
INTINI, MARIO
2019-01-01
Abstract
In Italia il mercato del carburante è caratterizzato da alti costi di entrata e da un numero ridotto di compagnie, verticalmente integrate, che hanno accesso al petrolio greggio o detengono azioni in società che gestiscono raffinerie in Italia o in Europa. Ciascuna compagnia gestisce una rete di rivenditori con contratti di esclusiva che vincolano i rivenditori al grossista, rendendo difficile l’ingresso nel mercato ad altre società (Andreoli-Versbach e Franck, 2015). In particolare, otto compagnie (ENI, Esso, Total-Erg, Shell, Q8, Total, API-IP e Tamoil) detengono il 95% del mercato al dettaglio, mentre il resto è gestito da piccoli rivenditori indipendenti che acquistano benzina da una delle grandi compagnie. Per quanto riguarda il prezzo al dettaglio del carburante, le compagnie petrolifere comunicano al gestore della stazione di servizio il “prezzo suggerito”, caratterizzato da una componente base, definita a livello nazionale, e da una componente supplementare, che tiene conto del trasporto, dello stoccaggio e dei costi di distribuzione a seconda della posizione della stazione. Il presente articolo contribuisce al dibattito sui prezzi al dettaglio del carburante nel mercato italiano, discutendo i principali risultati empirici e le relative implicazioni di policy di alcuni contributi che hanno analizzato, da diverse prospettive, il ruolo della concorrenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.