Nel 1095 l’appello di papa Urbano II ai cristiani per la liberazione dei Luoghi Santi aveva riconosciuto in Carlo Magno il prototipo del crociato modello. Le campagne dell’imperatore e dei re carolingi a difesa del Papato contro i Longobardi, quelle contro i Saraceni in Spagna e contro i pagani in Sassonia, insieme ad un corpus di tradizioni che attribuivano a Carlo Magno la conquista di Costantinopoli e il «protettorato» sui Luoghi Santi, alimentarono l’idea che l’imperatore avesse realmente guidato una crociata a Gerusalemme. I cronisti rappresentarono i condottieri dell’epoca come avanzanti lungo la strada che era stata di Carlo Magno. Nacque così la leggenda di un Carlo Magno pellegrino e crociato in Oriente, non priva di riscontri in una realtà di scambi economici e diplomatici, utile a legittimare una vasta mole di reliquie di dubbia natura e tradizione e a dare fondamento alle pretese universalistiche di diversi imperatori. Il libro ricostruisce, sulla base di un vasto corpus di fonti e alla luce di numerosi apporti storiografici, il mito del «primo» crociato e pellegrino, un’immagine che, ancora per molti secoli, avrebbe condizionato letteratura e storia.
Il Viaggio di Carlo Magno in Terra Santa. Un'esperienza di pellegrinaggio nella tradizione europea occidentale. Nuova edizione aggiornata
Monteleone Federica
2020-01-01
Abstract
Nel 1095 l’appello di papa Urbano II ai cristiani per la liberazione dei Luoghi Santi aveva riconosciuto in Carlo Magno il prototipo del crociato modello. Le campagne dell’imperatore e dei re carolingi a difesa del Papato contro i Longobardi, quelle contro i Saraceni in Spagna e contro i pagani in Sassonia, insieme ad un corpus di tradizioni che attribuivano a Carlo Magno la conquista di Costantinopoli e il «protettorato» sui Luoghi Santi, alimentarono l’idea che l’imperatore avesse realmente guidato una crociata a Gerusalemme. I cronisti rappresentarono i condottieri dell’epoca come avanzanti lungo la strada che era stata di Carlo Magno. Nacque così la leggenda di un Carlo Magno pellegrino e crociato in Oriente, non priva di riscontri in una realtà di scambi economici e diplomatici, utile a legittimare una vasta mole di reliquie di dubbia natura e tradizione e a dare fondamento alle pretese universalistiche di diversi imperatori. Il libro ricostruisce, sulla base di un vasto corpus di fonti e alla luce di numerosi apporti storiografici, il mito del «primo» crociato e pellegrino, un’immagine che, ancora per molti secoli, avrebbe condizionato letteratura e storia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.