E' un discorso a più voci sui travestimenti nella letteratura europea, analizzati in relazione alla loro stratificata funzione culturale e alla densa valenza antropologica che i loro vari tipi (il cavaliere, il pescatore, il pastore, il picaro, etc.) e modi discorsivi assumono nella lunga durata della civiltà di corte. L'invenzione di mondi ideali fittizi è vista come uno spazio iperformalizzato, nel quale interagiscono pulsioni e valori archetipici: una cancellazione non ingenua del Tempo e una proiezione del sé nell'affabulazione di un grande desiderio di eternità. Il legame fra maschera e mito, il trans-vestire, vi emerge come congegno funzionale al gioco dell'irriconoscibilità,che è vocazione costitutiva, iscritta nel patrimonio genetico del classicismo europeo: ne definisce di volta in volta l'anima sognante o edificantemente tragicomica. I travestimenti dunque come maschere dell'identità, macchine retoriche che intrecciano un rito d'esibizione e uno di occultamento. macchinegarantire
PREMESSA
GIRARDI, Raffaele
2009-01-01
Abstract
E' un discorso a più voci sui travestimenti nella letteratura europea, analizzati in relazione alla loro stratificata funzione culturale e alla densa valenza antropologica che i loro vari tipi (il cavaliere, il pescatore, il pastore, il picaro, etc.) e modi discorsivi assumono nella lunga durata della civiltà di corte. L'invenzione di mondi ideali fittizi è vista come uno spazio iperformalizzato, nel quale interagiscono pulsioni e valori archetipici: una cancellazione non ingenua del Tempo e una proiezione del sé nell'affabulazione di un grande desiderio di eternità. Il legame fra maschera e mito, il trans-vestire, vi emerge come congegno funzionale al gioco dell'irriconoscibilità,che è vocazione costitutiva, iscritta nel patrimonio genetico del classicismo europeo: ne definisce di volta in volta l'anima sognante o edificantemente tragicomica. I travestimenti dunque come maschere dell'identità, macchine retoriche che intrecciano un rito d'esibizione e uno di occultamento. macchinegarantireI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.