Il lavoro esamina la famosa sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee del 3 febbraio 1963 nel caso Van Gend en Loos, la quale ha stabilito i fondamenti dell’ordinamento giuridico europeo. Dopo aver richiamato i precedenti, particolare attenzione è volta all’analisi delle implicazioni giuridiche dell’affermazione della Corte che la Comunità costituisce un nuovo ordinamento giuridico, a beneficio del quale gli Stati hanno limitato la propria sovranità e i soggetti del quale non sono solo gli Stati, bensì gli stessi cittadini. Di conseguenza, le norme comunitarie possono direttamente attribuire diritti ai cittadini e i tribunali nazionali sono tenuti a garantirli. Inoltre, l’articolo si occupa del contributo della sentenza Van Gend en Loos ai successivi sviluppi giurisprudenziali relativi al primato del diritto comunitario su quello nazionale.
Una rilettura della sentenza Van Gend en Loos dopo cinquant’anni
VILLANI, Ugo
2013-01-01
Abstract
Il lavoro esamina la famosa sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee del 3 febbraio 1963 nel caso Van Gend en Loos, la quale ha stabilito i fondamenti dell’ordinamento giuridico europeo. Dopo aver richiamato i precedenti, particolare attenzione è volta all’analisi delle implicazioni giuridiche dell’affermazione della Corte che la Comunità costituisce un nuovo ordinamento giuridico, a beneficio del quale gli Stati hanno limitato la propria sovranità e i soggetti del quale non sono solo gli Stati, bensì gli stessi cittadini. Di conseguenza, le norme comunitarie possono direttamente attribuire diritti ai cittadini e i tribunali nazionali sono tenuti a garantirli. Inoltre, l’articolo si occupa del contributo della sentenza Van Gend en Loos ai successivi sviluppi giurisprudenziali relativi al primato del diritto comunitario su quello nazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.