Thomas Sebeok, lasciandoci il 21 dicembre del 2001 ci consegnò come punto di arrivo della sua ricerca sui segni Global Semiotics (2001), punto d’arrivo della sua ricerca ma anche della ricerca nell’ambito della filosofia, delle scienze umane, delle scienze biologiche che caratterizza il Novecento, a partire, potremmo dire, da Husserl, da Uexküll, da Saussure. La semiotica globale non può prescindere – non sarebbe tale, oltre che risultare risibile se lo facesse – dalla considerazione della “globalizzazione”, della organizzazione attuale del sociale in termini di comunicazione globale: la globalizzazione pervade l’intero mondo dei segni, sociale, culturale, “naturale”, organico, l’intera semiosfera (Lotman), l’intera biosfera (Sebeok): è questo il mondo dei segni in cui la vita, l’intera vita planetaria, e non solo quella umana, attualmente si svolge. Questo libro, di “semiotica e semioetica”, rivolge ad esso la sua attenzione. Semiotica e politica; mondo, mercato, guerra; paura dell’altro e terrorismo globale; diagnosi e prognosi della migrazione come sintomo della comunicazione globale; democrazia e impostura; formazione come addestramento alla riproduzione dell’identico: sono questi alcuni degli argomenti della prima parte del libro, e questa parte si intitola Nei segni. La seconda e la terza parte si intitolano rispettivamente Con i segni e Tra segni e si occupano dell’uso dei segni del vivere insieme: dell’ascolto, dell’interpretazione, della comprensione, del dialogo, della traduzione, dell’incontro, dell’amore, del testo, della scrittura, della lettura, del significare, della letterarietà, del rapporto identità/alterità. La quarta parte, Sui segni, è dedicata a coloro che sui segni hanno rivolto la loro attenzione come semiotici, linguisti, filosofi…: Charles S. Peirce, Victoria Welby, Michail Bachtin, Charles Morris, Susanne K. Langer, Thomas A. Sebeok.

Un mondo di segni. L'avere senso e il significare qualcosa

PETRILLI, Susan Angela
2012-01-01

Abstract

Thomas Sebeok, lasciandoci il 21 dicembre del 2001 ci consegnò come punto di arrivo della sua ricerca sui segni Global Semiotics (2001), punto d’arrivo della sua ricerca ma anche della ricerca nell’ambito della filosofia, delle scienze umane, delle scienze biologiche che caratterizza il Novecento, a partire, potremmo dire, da Husserl, da Uexküll, da Saussure. La semiotica globale non può prescindere – non sarebbe tale, oltre che risultare risibile se lo facesse – dalla considerazione della “globalizzazione”, della organizzazione attuale del sociale in termini di comunicazione globale: la globalizzazione pervade l’intero mondo dei segni, sociale, culturale, “naturale”, organico, l’intera semiosfera (Lotman), l’intera biosfera (Sebeok): è questo il mondo dei segni in cui la vita, l’intera vita planetaria, e non solo quella umana, attualmente si svolge. Questo libro, di “semiotica e semioetica”, rivolge ad esso la sua attenzione. Semiotica e politica; mondo, mercato, guerra; paura dell’altro e terrorismo globale; diagnosi e prognosi della migrazione come sintomo della comunicazione globale; democrazia e impostura; formazione come addestramento alla riproduzione dell’identico: sono questi alcuni degli argomenti della prima parte del libro, e questa parte si intitola Nei segni. La seconda e la terza parte si intitolano rispettivamente Con i segni e Tra segni e si occupano dell’uso dei segni del vivere insieme: dell’ascolto, dell’interpretazione, della comprensione, del dialogo, della traduzione, dell’incontro, dell’amore, del testo, della scrittura, della lettura, del significare, della letterarietà, del rapporto identità/alterità. La quarta parte, Sui segni, è dedicata a coloro che sui segni hanno rivolto la loro attenzione come semiotici, linguisti, filosofi…: Charles S. Peirce, Victoria Welby, Michail Bachtin, Charles Morris, Susanne K. Langer, Thomas A. Sebeok.
2012
978-88-6674-048-3
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