La famiglia costituisce un contesto educativo e relazionale indispensabile per la formazione delle identità. Essere parte di una storia familiare conferisce la sicurezza di non essere soli, di avere dei riferimenti, certamente da elaborare con atteggiamento critico e da rinnovare, ma comunque incoraggianti. Nell’invito a coltivare una memoria familiare, elemento importante è la necessità d’imparare a riflettere sulla complessa trama che intreccia i rapporti familiari passati e presenti, i quali sono a fondamento dell’identità di ciascun membro. Quello della famiglia si rivela un luogo funzionale nel momento in cui al suo interno non vi siano abdicazioni dei ruoli genitoriali o rinunce all’esercizio dell’autorità funzionale alla crescita del disabile; piuttosto la resilienza nasce dalle risorse che caratterizzano le relazioni familiari, dalla fiducia espressa nei confronti delle potenzialità delle abilità residue del disabile e sull’apprezzamento delle stesse nonché dal rafforzamento dei codici identitari. In questa prospettiva il contributo analizza più in profondità il ruolo paterno. Occorre che il padre rifletta sulla propria decisione esistenziale di fronte alla disabilità e che venga sostenuto in questo processo di riflessione e ri-significazione della propria vita innanzitutto e della propria chiamata alla paternità, nella speciale condizione di padre di un figlio disabile: tanto nel percorso scolastico quanto nel “dopo”, la paternità riguardo al proprio figlio disabile, richiede una nuova ermeneutica ed è questa, probabilmente, l’inedita sfida di oggi alla pedagogia; il sapere pedagogico può e deve valorizzare la propria dimensione pratico-progettuale, nutrendo, quindi, da una parte una progettualità educativa che sia densa di riflessione ermeneutica, ricca di senso, dignità e valore per questi due soggetti, padre e figlio disabile, protagonisti di una nuova storia da scrivere, e dall’altra, ponendo in essere pratiche, strategie e sostegni concreti avvalendosi di tutte le agenzie educative nell’alveo di un approccio sistemico integrato.

Family constitutes an educational and relational context which is fundamental for the formation of identities. Being part of a family history gives to humans the sense of security, of not being alone, of having point of references for their lives: for sure these certainties must be elaborated and renewed with a critical attitude, but nevertheless they are always encouraging for life. In the invitation to cultivate and foster a family memory, an important element is the need to learn and think on the complexity that intertwines past and present family relationships, seen as the foundation of each member’s identity. Family proves to be a functional place, especially when there are no abdications of parental roles inside or renunciation to put in place the education as functional to the growth of the disabled; resilience, in fact, arises from the resources that characterize family relationships, from the trust given in the potential of the disabled’s residual abilities and their appreciation, as well as from the strengthening of identity codes. In this perspective, the contribution analyzes the paternal role in more depth. Fathers need to reflect on their own existential decision in the face of disability as well as they need to be supported in this process of reflection and re-signification of their own life above all; the focus, in fact, is on the father’s own call to fatherhood, in the special condition of being a father of a disabled child: both in the school path and in the “after”, fatherhood with regard to one’s disabled child requires a new hermeneutic and this is probably a sort of unprecedented challenge of today’s pedagogy. The pedagogical knowledge, on one hand, can and must enhance its own practical-planning dimension, thus nourishing an educational project that is full of hermeneutic reflection, rich in meaning, dignity and value for these two subjects, father and disabled child, making them new protagonists of a new story to be written; on the other hand it is necessary to put in place concrete practices, strategies and supports using all the educational agencies in the context of an integrated systemic approach.

La ricerca del senso e dell’identità nella famiglia del disabile: studio comparato sulla relazione paternità-disabilità

G. Elia;
2020-01-01

Abstract

La famiglia costituisce un contesto educativo e relazionale indispensabile per la formazione delle identità. Essere parte di una storia familiare conferisce la sicurezza di non essere soli, di avere dei riferimenti, certamente da elaborare con atteggiamento critico e da rinnovare, ma comunque incoraggianti. Nell’invito a coltivare una memoria familiare, elemento importante è la necessità d’imparare a riflettere sulla complessa trama che intreccia i rapporti familiari passati e presenti, i quali sono a fondamento dell’identità di ciascun membro. Quello della famiglia si rivela un luogo funzionale nel momento in cui al suo interno non vi siano abdicazioni dei ruoli genitoriali o rinunce all’esercizio dell’autorità funzionale alla crescita del disabile; piuttosto la resilienza nasce dalle risorse che caratterizzano le relazioni familiari, dalla fiducia espressa nei confronti delle potenzialità delle abilità residue del disabile e sull’apprezzamento delle stesse nonché dal rafforzamento dei codici identitari. In questa prospettiva il contributo analizza più in profondità il ruolo paterno. Occorre che il padre rifletta sulla propria decisione esistenziale di fronte alla disabilità e che venga sostenuto in questo processo di riflessione e ri-significazione della propria vita innanzitutto e della propria chiamata alla paternità, nella speciale condizione di padre di un figlio disabile: tanto nel percorso scolastico quanto nel “dopo”, la paternità riguardo al proprio figlio disabile, richiede una nuova ermeneutica ed è questa, probabilmente, l’inedita sfida di oggi alla pedagogia; il sapere pedagogico può e deve valorizzare la propria dimensione pratico-progettuale, nutrendo, quindi, da una parte una progettualità educativa che sia densa di riflessione ermeneutica, ricca di senso, dignità e valore per questi due soggetti, padre e figlio disabile, protagonisti di una nuova storia da scrivere, e dall’altra, ponendo in essere pratiche, strategie e sostegni concreti avvalendosi di tutte le agenzie educative nell’alveo di un approccio sistemico integrato.
2020
Family constitutes an educational and relational context which is fundamental for the formation of identities. Being part of a family history gives to humans the sense of security, of not being alone, of having point of references for their lives: for sure these certainties must be elaborated and renewed with a critical attitude, but nevertheless they are always encouraging for life. In the invitation to cultivate and foster a family memory, an important element is the need to learn and think on the complexity that intertwines past and present family relationships, seen as the foundation of each member’s identity. Family proves to be a functional place, especially when there are no abdications of parental roles inside or renunciation to put in place the education as functional to the growth of the disabled; resilience, in fact, arises from the resources that characterize family relationships, from the trust given in the potential of the disabled’s residual abilities and their appreciation, as well as from the strengthening of identity codes. In this perspective, the contribution analyzes the paternal role in more depth. Fathers need to reflect on their own existential decision in the face of disability as well as they need to be supported in this process of reflection and re-signification of their own life above all; the focus, in fact, is on the father’s own call to fatherhood, in the special condition of being a father of a disabled child: both in the school path and in the “after”, fatherhood with regard to one’s disabled child requires a new hermeneutic and this is probably a sort of unprecedented challenge of today’s pedagogy. The pedagogical knowledge, on one hand, can and must enhance its own practical-planning dimension, thus nourishing an educational project that is full of hermeneutic reflection, rich in meaning, dignity and value for these two subjects, father and disabled child, making them new protagonists of a new story to be written; on the other hand it is necessary to put in place concrete practices, strategies and supports using all the educational agencies in the context of an integrated systemic approach.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/324622
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