Questo lavoro si propone lo scopo di mostrare uno spaccato del modus vivendi e delle condizioni socio-sanitarie di una comunità rurale della Puglia medievale. Allo stato attuale non sappiamo ancora se gli abitanti del Barsento si costituissero in un vero e proprio villaggio o facessero parte di una comunità dispersa tra le colline. Dal punto di vista demografico il nucleo umano mostra una mortalità infantile molto alta, soprattutto nel periodo dello svezzamento. I caratteri “discreti” dello scheletro craniale evidenziano un grado di consanguineità abbastanza labile, sì da far supporre un certo grado di dispersione territoriale degli abitanti. Le caratteristiche delle tracce di impianti muscolari, delle degenerazioni artrosiche e delle sezioni geometriche delle ossa riconducono ad un modello occupazionale tipico delle aree agricole, e non particolarmente gravoso. Anche lo stato nutrizionale risulta mediamente più che sufficiente. Il campione in studio mostra un quadro patologico vario e differenziato (Graf.4). La percentuale di individui che sviluppava tumori benigni era pari al 7%, con pari incidenza nei sessi. Le donne soffrivano più di malattie metaboliche (osteomalacia, anemie, DISH,), presenti nel 12% dei casi. I traumi, come fratture, lussazioni, costituivano quasi metà delle malattie della comunità (=46%) con eguale ripartizione tra i sessi; due terzi di questi era causato da episodi di violenza interpersonale e alcuni costituivano causa di morte degli individui. Risultano molto frequenti anche i micro-traumatismi (sindrome della spalla dolorosa, osteocondriti dissecanti) che affliggevano il 27% degli abitanti e soprattutto le donne. Le malattie infettive specifiche rivestivano un ruolo molto importante nella comunità rurale in studio; la sifilide, la tubercolosi, la brucellosi e la poliomielite, risultano presenti nel 26% dei casi patologici, mentre le infezioni aspecifiche (che non è possibile diagnosticare con maggiore precisione) arrivano al 4%. Ne risultano affetti, in egual modo, sia uomini che donne. Confrontando la patocenosi del Barsento con quella di un altro sito medievale della regione in cui si possono contare grandi numeri (Castiglione, nel territorio di Conversano), si mettono in luce alcune differenze nelle patocenosi che costituivano il riflesso di quadri socio-sanitari diversi (Graf.5). In entrambi gli abitati l’esposizione a traumatismi risulta alta, sia di natura incidentale che intenzionale e frutto di violenza interpersonale: assommano a quasi la metà di tutte le patologie identificate. L’incidenza dei tumori nei due siti risulta la stessa, e pari al 7%. Le infezioni specifiche al Barsento (=26%) riguardano un quarto di tutte le patologie mentre a Castiglione (=3%) mostrano una bassa incidenza. Nel sito in studio risultano invece meno frequenti che a Castiglione le infezioni aspecifiche, ad eziologia non nota (rispettivamente del 4% e del 18%), e le malattie carenziali e metaboliche (rispettivamente del 12% e del 24%). Infine le anomalie dello sviluppo tendono a valori simili con il 2% del Barsento ed il 5% di Castiglione. Differenze nella patocenosi riflettono diverse condizioni di vita, quali qualità della nutrizione, tipologia dell’economia di sostentamento e del lavoro, differenti strutturazioni sociali e vicende politiche, e sfondo costante, le caratteristiche dell’ambiente naturale, con le sue risorse e i suoi drammi ricorrenti.

Gli abitanti di una comunità rurale: profilo bio-antropologico degli individui sepolti nella chiesa del Barsento (Noci, BA).

Sandro Sublimi Saponetti
;
2020-01-01

Abstract

Questo lavoro si propone lo scopo di mostrare uno spaccato del modus vivendi e delle condizioni socio-sanitarie di una comunità rurale della Puglia medievale. Allo stato attuale non sappiamo ancora se gli abitanti del Barsento si costituissero in un vero e proprio villaggio o facessero parte di una comunità dispersa tra le colline. Dal punto di vista demografico il nucleo umano mostra una mortalità infantile molto alta, soprattutto nel periodo dello svezzamento. I caratteri “discreti” dello scheletro craniale evidenziano un grado di consanguineità abbastanza labile, sì da far supporre un certo grado di dispersione territoriale degli abitanti. Le caratteristiche delle tracce di impianti muscolari, delle degenerazioni artrosiche e delle sezioni geometriche delle ossa riconducono ad un modello occupazionale tipico delle aree agricole, e non particolarmente gravoso. Anche lo stato nutrizionale risulta mediamente più che sufficiente. Il campione in studio mostra un quadro patologico vario e differenziato (Graf.4). La percentuale di individui che sviluppava tumori benigni era pari al 7%, con pari incidenza nei sessi. Le donne soffrivano più di malattie metaboliche (osteomalacia, anemie, DISH,), presenti nel 12% dei casi. I traumi, come fratture, lussazioni, costituivano quasi metà delle malattie della comunità (=46%) con eguale ripartizione tra i sessi; due terzi di questi era causato da episodi di violenza interpersonale e alcuni costituivano causa di morte degli individui. Risultano molto frequenti anche i micro-traumatismi (sindrome della spalla dolorosa, osteocondriti dissecanti) che affliggevano il 27% degli abitanti e soprattutto le donne. Le malattie infettive specifiche rivestivano un ruolo molto importante nella comunità rurale in studio; la sifilide, la tubercolosi, la brucellosi e la poliomielite, risultano presenti nel 26% dei casi patologici, mentre le infezioni aspecifiche (che non è possibile diagnosticare con maggiore precisione) arrivano al 4%. Ne risultano affetti, in egual modo, sia uomini che donne. Confrontando la patocenosi del Barsento con quella di un altro sito medievale della regione in cui si possono contare grandi numeri (Castiglione, nel territorio di Conversano), si mettono in luce alcune differenze nelle patocenosi che costituivano il riflesso di quadri socio-sanitari diversi (Graf.5). In entrambi gli abitati l’esposizione a traumatismi risulta alta, sia di natura incidentale che intenzionale e frutto di violenza interpersonale: assommano a quasi la metà di tutte le patologie identificate. L’incidenza dei tumori nei due siti risulta la stessa, e pari al 7%. Le infezioni specifiche al Barsento (=26%) riguardano un quarto di tutte le patologie mentre a Castiglione (=3%) mostrano una bassa incidenza. Nel sito in studio risultano invece meno frequenti che a Castiglione le infezioni aspecifiche, ad eziologia non nota (rispettivamente del 4% e del 18%), e le malattie carenziali e metaboliche (rispettivamente del 12% e del 24%). Infine le anomalie dello sviluppo tendono a valori simili con il 2% del Barsento ed il 5% di Castiglione. Differenze nella patocenosi riflettono diverse condizioni di vita, quali qualità della nutrizione, tipologia dell’economia di sostentamento e del lavoro, differenti strutturazioni sociali e vicende politiche, e sfondo costante, le caratteristiche dell’ambiente naturale, con le sue risorse e i suoi drammi ricorrenti.
2020
978-88-941556-7-9
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