Norman Mailer sulla luna

Of a Fire on the Moon (1970) è un reportage, la storia di una delle notizie più straordinarie del ventesimo secolo, la celebre impresa dei tre astronauti, Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Mike Collins, narrata dalla penna di colui che spesso è stato considerato il miglior giornalista americano dell’epoca, il premio Pulitzer Norman Mailer, un osservatore capace di far brillare anche gli oggetti narrativi più banali e apparentemente privi di significato, aprendo spiragli di natura meditativa e persino mistica. Fire, oltre a essere la prima opera letteraria dedicata all’allunaggio, può essere considerato una lunga domanda, un lungo interrogativo che percorre le sue oltre quattrocento pagine, a iniziare dalla descrizione degli astronauti per arrivare a una serie di altre dicotomie presenti nel reportage, scienza e magia, tecnologia e dogma, fisica e ingegneria, fino a quella definitiva tra Dio e la sua controparte. Tutto concorre alla ferma convinzione espressa da Mailer secondo cui nulla possa essere conosciuto fino in fondo e dunque neppure l’evento straordinario descritto da Aquarius, alter ego di Mailer, narratore della vicenda.