L’articolo indaga la valenza cristologica dell’episodio del sacrificio di Isacco (Genesi 22) in alcuni autori e testi collocabili tra la seconda metà del I e il III secolo e.v. Ne emerge che l’esegesi cristologica affonda le radici nell’idea, già attestata nel giudaismo del Secondo Tempio, che il sacrificio di Isacco, descritto come vittima consapevole e consenziente e talora come vero e proprio martire, possa acquisire valore espiatorio per la collettività. L’analisi di alcune testimonianze iconografiche paleocristiane – in particolare il sarcofago “dei due fratelli” – conferma e arricchisce queste risultanze.
The article assesses the Christological value attached to Genesis 22 (the account of Isaac’s sacrifice, referred to in the rabbinic tradition as ‘aqedah) by selected authors and texts between the second half of the 1st and 3rd centuries C.E. The Christological exegesis of the episode seems to follow and expand an idea already emerging in the Second Temple Judaism: namely that the sacrifice of Isaac, portrayed as a fully voluntary victim and also as a true martyr, bears an atoning and soteriological efficacy for the community. Christ is thus interpreted as the antitype of Isaac. An analysis of early Christian iconographic evidence – in particular a fresco in the Catacomb of St. Callixtus and the sarcophagus “of the two brothers” – confirms these considerations.
Da Isacco a Gesù. Tempi, luoghi, modi della ricezione cristologica di Genesi 22 (secoli I-III)
Laura Carnevale
2020-01-01
Abstract
L’articolo indaga la valenza cristologica dell’episodio del sacrificio di Isacco (Genesi 22) in alcuni autori e testi collocabili tra la seconda metà del I e il III secolo e.v. Ne emerge che l’esegesi cristologica affonda le radici nell’idea, già attestata nel giudaismo del Secondo Tempio, che il sacrificio di Isacco, descritto come vittima consapevole e consenziente e talora come vero e proprio martire, possa acquisire valore espiatorio per la collettività. L’analisi di alcune testimonianze iconografiche paleocristiane – in particolare il sarcofago “dei due fratelli” – conferma e arricchisce queste risultanze.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.