L'accesso al lavoro dei migranti economici

A lungo considerato come Paese di emigrazione e divenuto solo in tempi più recenti Paese di immigrazione, l'Italia ha sanato solo alla fine degli anni Novanta la lacuna derivante dalla mancata implementazione dell'art. 10, comma 2, della Costituzione. Benché fortemente rimaneggiato nel corso degli anni, il Testo Unico sull'Immigrazione mantiene ancora due caratteristiche essenziali: un bilanciamento tra esigenze di ordine pubblico e protezione e integrazione dello straniero, fortemente sbilanciato a favore delle prime; la perdurante distinzione, ai fini delle condizioni legali di accesso e permanenza dello straniero, tra migrazione economica e migrazione forzata. A questi due tratti, il legislatore italiano poi ne aggiunge un terzo, con specifico riguardo all'accesso dei migranti economici, che combina due meccanismi di governo del fenomeno migratorio: a livello generale, la programmazione dei flussi di ingresso, e, per il singolo lavoratore, l'autorizzazione individuale. Il contributo è dedicato proprio all'analisi di questi meccanismi.