Il presente contributo si propone di individuare quali siano le tutele previdenziali applicabili ai soggetti che prestano la propria attività lavorativa nel contesto della gig economy, al fine di verificare se il sistema possa realizzare una tutela appropriata (ergo adeguata) per questa categoria di lavoratori, che si caratterizzano per la discontinuità e la precarietà dell’attività svolta. Inoltre, nel corso degli ultimi anni si è registrato un mutamento, seppure graduale, della originaria funzione assunta dal lavoro reso per il tramite delle piattaforme digitali. In particolare, l’evoluzione si è caratterizzata per il passaggio dai c.d. “lavoretti”, ovvero attività che attiravano chi era in cerca di un modo per arrotondare le proprie entrate periodiche, e quindi soggetti che non erano alla ricerca di un rapporto di lavoro stabile, a un lavoro che in molti casi è diventato l’occupazione principale, se non l’unica fonte di reddito. Se si considerano questi due elementi, quello della discontinuità-precarietà del lavoro e quello del conseguente basso livello reddituale, emergono le ragioni di ciò che dovrebbe iniziare a essere percepito come un “campanello” di allarme sociale: il modello delle assicurazioni contributive potrebbe non essere idoneo a garantire prestazioni adeguate, anche laddove il soggetto possa beneficiare di tutele previdenziali.

La sfida dei nuovi lavori: le assicurazioni contributive nel contesto della gig economy

Giuseppe Antonio Recchia;
2020-01-01

Abstract

Il presente contributo si propone di individuare quali siano le tutele previdenziali applicabili ai soggetti che prestano la propria attività lavorativa nel contesto della gig economy, al fine di verificare se il sistema possa realizzare una tutela appropriata (ergo adeguata) per questa categoria di lavoratori, che si caratterizzano per la discontinuità e la precarietà dell’attività svolta. Inoltre, nel corso degli ultimi anni si è registrato un mutamento, seppure graduale, della originaria funzione assunta dal lavoro reso per il tramite delle piattaforme digitali. In particolare, l’evoluzione si è caratterizzata per il passaggio dai c.d. “lavoretti”, ovvero attività che attiravano chi era in cerca di un modo per arrotondare le proprie entrate periodiche, e quindi soggetti che non erano alla ricerca di un rapporto di lavoro stabile, a un lavoro che in molti casi è diventato l’occupazione principale, se non l’unica fonte di reddito. Se si considerano questi due elementi, quello della discontinuità-precarietà del lavoro e quello del conseguente basso livello reddituale, emergono le ragioni di ciò che dovrebbe iniziare a essere percepito come un “campanello” di allarme sociale: il modello delle assicurazioni contributive potrebbe non essere idoneo a garantire prestazioni adeguate, anche laddove il soggetto possa beneficiare di tutele previdenziali.
2020
9788860566508
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Descrizione: Macerata - La sfida dei nuovi lavori
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