L’evidenza empirica quotidiana dei mercati finanziari mette in luce un continuo e cospicuo disallineamento fra i prezzi di scambio dei titoli azionari quotati e i dati contabili di sintesi che dovrebbero riflettere, tempo per tempo, sia le performance economiche che l’azienda ha prodotto sia quelle che è in grado di produrre nel prossimo futuro. Da diversi anni, i valori di mercato delle società quotate nei principali mercati internazionali non riflettono le dinamiche di valore del capitale economico, nonché del capitale netto contabile. Tali differenze di valore originano, in parte, da fattori di natura essenzialmente congiunturale e sistemica e quindi non direttamente governabili dalla singola impresa. In fasi di espansione economica, infatti, molto spesso il differenziale è vistosamente a favore dei prezzi di mercato, mentre in fasi di quotazioni depresse le capitalizzazioni di borsa esprimono, sovente, sconti rilevanti rispetto ai valori di capitale economico e netto. Sarebbe, però, riduttivo e superficiale, oltre che scarsamente significativo in un’ottica gestionale, limitare l’analisi ai soli fattori congiunturali. L’evidenza dei mercati finanziari internazionali, infatti, mostra numerosi casi di imprese simili – vale a dire operanti nel medesimo settore e con simili fondamentali economicopatrimoniali – che si caratterizzano per valori di mercato vistosamente differenti. Ciò induce a ritenere che il mercato discrimini le suddette imprese sulla base di variabili specifiche – quindi governabili – e invisibili a un’analisi meramente contabile. Il presente lavoro si pone l’obiettivo di analizzare empiricamente le dinamiche del valore in un campione di banche italiane quotate, rilevando alcune possibili relazioni esistenti fra valore contabile, economico e di mercato del capitale. Ciò al fine di trarre indicazioni sul ruolo assunto dagli assets intangibili e invisibili nel processo di creazione ovvero distruzione di valore. Si adotterà, quindi, un approccio epistemologico al tema del contributo offerto dai fattori immateriali alle dinamiche del valore negli intermediari finanziari di tipo induttivo e mercato-centrico, al fine di trarre dalle singole realtà aziendali gli spunti necessari allo studio delle dinamiche del valore del capitale economico e confrontarle con le percezioni del mercato.
Prezzo e valore nelle banche. Un’analisi empirica nei principali gruppi bancari italiani
DELL'ATTI S;V. PACELLI
2006-01-01
Abstract
L’evidenza empirica quotidiana dei mercati finanziari mette in luce un continuo e cospicuo disallineamento fra i prezzi di scambio dei titoli azionari quotati e i dati contabili di sintesi che dovrebbero riflettere, tempo per tempo, sia le performance economiche che l’azienda ha prodotto sia quelle che è in grado di produrre nel prossimo futuro. Da diversi anni, i valori di mercato delle società quotate nei principali mercati internazionali non riflettono le dinamiche di valore del capitale economico, nonché del capitale netto contabile. Tali differenze di valore originano, in parte, da fattori di natura essenzialmente congiunturale e sistemica e quindi non direttamente governabili dalla singola impresa. In fasi di espansione economica, infatti, molto spesso il differenziale è vistosamente a favore dei prezzi di mercato, mentre in fasi di quotazioni depresse le capitalizzazioni di borsa esprimono, sovente, sconti rilevanti rispetto ai valori di capitale economico e netto. Sarebbe, però, riduttivo e superficiale, oltre che scarsamente significativo in un’ottica gestionale, limitare l’analisi ai soli fattori congiunturali. L’evidenza dei mercati finanziari internazionali, infatti, mostra numerosi casi di imprese simili – vale a dire operanti nel medesimo settore e con simili fondamentali economicopatrimoniali – che si caratterizzano per valori di mercato vistosamente differenti. Ciò induce a ritenere che il mercato discrimini le suddette imprese sulla base di variabili specifiche – quindi governabili – e invisibili a un’analisi meramente contabile. Il presente lavoro si pone l’obiettivo di analizzare empiricamente le dinamiche del valore in un campione di banche italiane quotate, rilevando alcune possibili relazioni esistenti fra valore contabile, economico e di mercato del capitale. Ciò al fine di trarre indicazioni sul ruolo assunto dagli assets intangibili e invisibili nel processo di creazione ovvero distruzione di valore. Si adotterà, quindi, un approccio epistemologico al tema del contributo offerto dai fattori immateriali alle dinamiche del valore negli intermediari finanziari di tipo induttivo e mercato-centrico, al fine di trarre dalle singole realtà aziendali gli spunti necessari allo studio delle dinamiche del valore del capitale economico e confrontarle con le percezioni del mercato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.