Nel tempo in cui si contrasta il Coronavirus col distanziamento sociale, un critico e una scrittrice dialogano fittamente in un appartamento, muovendosi fra cucina e soggiorno, biblioteca e camera da letto. Possono farlo perché sono marito e moglie, un privilegio che non deve andare sprecato, quando la paura più profonda è che si estingua il fondamento ‘umanistico’ della nostra civiltà, fatto di parole, di sapere critico e di emozioni. Nascono così queste pagine, in cui la letteratura di ogni tempo (dall’epica classica a Boccaccio, da Manzoni alle distopie del Novecento) dà conforto e suona campanelli d’allarme, attiva memorie e apre scenari possibili di rinascita. Fra piccole confessioni personali e critica sociale, i due autori tracciano un originale affresco della contemporaneità, col pensiero che vola frequentemente ai propri allievi, persi di vista il 5 marzo 2020, perché non dimentichino mai che l’immaginazione è indispensabile alla scienza e che la relazione personale non è mai surrogabile col contatto digitale. Nell'ambito di un'ideazione e di una realizzazione condivisa, Daniele Maria Pegorari è autore dei sette paragrafi collocati alle seguenti pagine: 7-16; 27-34; 47-59; 71-84; 97-109; 123-135; 149.

Il futuro in una stanza. Dialogo letterario dentro e oltre la pandemia

D. M. Pegorari;
2020-01-01

Abstract

Nel tempo in cui si contrasta il Coronavirus col distanziamento sociale, un critico e una scrittrice dialogano fittamente in un appartamento, muovendosi fra cucina e soggiorno, biblioteca e camera da letto. Possono farlo perché sono marito e moglie, un privilegio che non deve andare sprecato, quando la paura più profonda è che si estingua il fondamento ‘umanistico’ della nostra civiltà, fatto di parole, di sapere critico e di emozioni. Nascono così queste pagine, in cui la letteratura di ogni tempo (dall’epica classica a Boccaccio, da Manzoni alle distopie del Novecento) dà conforto e suona campanelli d’allarme, attiva memorie e apre scenari possibili di rinascita. Fra piccole confessioni personali e critica sociale, i due autori tracciano un originale affresco della contemporaneità, col pensiero che vola frequentemente ai propri allievi, persi di vista il 5 marzo 2020, perché non dimentichino mai che l’immaginazione è indispensabile alla scienza e che la relazione personale non è mai surrogabile col contatto digitale. Nell'ambito di un'ideazione e di una realizzazione condivisa, Daniele Maria Pegorari è autore dei sette paragrafi collocati alle seguenti pagine: 7-16; 27-34; 47-59; 71-84; 97-109; 123-135; 149.
2020
978-88-64790-99-2
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