Meraviglia e propaganda sono le coordinate del Barocco e la festa ne è la massima rappresentazione simbolica; il momento in cui immagini e parole, ideologia e persuasione, realtà e allegoria, committenza e pubblico si fondono nella spettacolarità di un evento, il cui scopo è quello di veicolare un messaggio comune, il ritratto di un’epoca, che ci giunge con tutta la sua carica emozionale. Un esempio straordinario di spettacolarizzazione della topografia urbana è quello dell’entrata trionfale in Milano della regina Maria Anna d’Austria nel 1649, la cui dettagliata relazione fu stampata a Milano, dai fratelli Malatesta nel 1651. Tale cronaca – tra le più ricche dal punto di vista testuale e iconografico – costituisce il resoconto della solenne accoglienza riservata alla regina, facendo dell’esperienza celebrativa milanese un unicum, per nulla marginale o secondario rispetto a quelle di altri centri della scena barocca italiana come Venezia, Firenze, Roma o Napoli.
Celebrazione dinastica: Maria Anna entra a Milano
LASKARIS, PAOLA
2009-01-01
Abstract
Meraviglia e propaganda sono le coordinate del Barocco e la festa ne è la massima rappresentazione simbolica; il momento in cui immagini e parole, ideologia e persuasione, realtà e allegoria, committenza e pubblico si fondono nella spettacolarità di un evento, il cui scopo è quello di veicolare un messaggio comune, il ritratto di un’epoca, che ci giunge con tutta la sua carica emozionale. Un esempio straordinario di spettacolarizzazione della topografia urbana è quello dell’entrata trionfale in Milano della regina Maria Anna d’Austria nel 1649, la cui dettagliata relazione fu stampata a Milano, dai fratelli Malatesta nel 1651. Tale cronaca – tra le più ricche dal punto di vista testuale e iconografico – costituisce il resoconto della solenne accoglienza riservata alla regina, facendo dell’esperienza celebrativa milanese un unicum, per nulla marginale o secondario rispetto a quelle di altri centri della scena barocca italiana come Venezia, Firenze, Roma o Napoli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.