Le sfide dell’educativo, oggi più che in passato, invitano la riflessione pedagogica a coniugare i bisogni della persona con l’urgenza di trasformare nel quotidiano le emergenze provenienti dalla tarda modernità. Già Bauman, infatti, aveva evidenziato le caratteristiche del cittadino moderno, riformulando e criticando il concetto stesso di cittadinanza. Il tema rilevante e complesso che ne scaturisce mira ad analizzare il rapporto, sempre più forte, tra le politiche sociali e le politiche educative nella prospettiva di un rinnovamento del welfare state che, alla luce dell’attuale crisi economica, ha generato l’insorgere di nuove categorie sociali vulnerabili e maggiori disuguaglianze. La pedagogia, sempre per quell’ampio respiro e per quella Vito Balzano Università degli Studi di Bari Aldo Moro – vito.balzano@uniba.it Vito Balzano 1. Premessa I mondi dell’educazione oggi rimandano sempre più spesso alla necessità di prendere in esame i nuovi bisogni della persona coniugandoli con l’urgenza di trasformare in sfide educative le novità emergenti dalle criticità della tarda modernità. Bauman (2010), infatti, aveva già evidenziato questa emergenza, in verità non solo educativa, che sta caratterizzando l’evoluzione del cittadino moderno, riscrivendo una nuova idea di cittadinanza che non può più prescindere dal contributo fondamentale delle scienze dell’educazione. Il tema rilevante e complesso che ne scaturisce mira ad analizzare il rapporto, sempre più forte, tra le politiche sociali e le politiche educative nella prospettiva di un rinnovamento del welfare state che, alla luce dell’attuale crisi economica, ha generato l’insorgere di nuove categorie sociali vulnerabili e maggiori disuguaglianze. Oggi diventa necessario, al fine di ripensare anche il concetto stesso di Stato sociale, o meglio è bene provare a stilare una riforma del welfare state che punti, così come è accaduto per altri settori, ai contributi indispensabili della pedagogia sociale, al fine di rendere un nuovo welfare di sostegno reale della persona. 1.1 La deprivazione antropologica come analisi dell’evoluzione della persona Lo scorrere del tempo ha prodotto una secolarizzazione della società che ha, giocoforza, legittimato le appartenenze parziali, ovvero ha settorializzato l’unitarietà dell’esistenza in tante sfere separate minacciando l’identità personale e sociale, in passato garantita da quei valori accomunanti e universali. In un contesto di questo tipo, che ben si identifica nella definizione di «deprivazione antropologica» (Chionna 2014, p. 18), il vivere sociale non può prescindere dall’analisi e dallo studio del concetto di responsabilità, intesa dapprima quale categoria pedagogica fondamentale, e in seguito ripensata da un punto di vista politico. Considerando 452 idea di progettualità intrinseca, ha operato a favore della persona, rimarcando alcuni degli elementi essenziali della stessa, come ad esempio il concetto di dignità e quello di identità: la prima intesa come quella capacità di riconoscere gli altri e se stessi come cittadini del mondo; la seconda, pur seguendo la dignità in un continuum significativo che ha come collante la persona, ha sottolineato l’assoluta singolarità della stessa, abbattendo quel concetto di supremazia dell’uomo sul suo simile. Il presente contributo si propone di riflettere sul concetto di cittadinanza oggi, muovendo dalla rilettura di Dewey e dei significati di democrazia e di educazione, declinandoli attraverso un’idea moderna di cittadinanza sociale. Il concetto, introdotto da Marshall, sarà centrale nella trattazione e si porrà in una nuova prospettiva pedagogica di costruzione del cittadino responsabile.
The challenges of education, today more than in the past, invite pedagogical reflection to combine the needs of the person with the urgency of transforming in everyday situations from late modernity. Already Bauman, in fact, had highlighted the characteristics of the modern citizen, reframing and criticizing the very concept of citizenship. The relevant and complex theme that enquires is to analyse the increasingly strong relationship between social policies and educational policies with a view to a renewal of the welfare state which, in the light of the current economic crisis, has led to the emergence of new vulnerable social categories and greater inequalities. Pedagogy, again for that broad scope and for that idea of intrinsic planning, has worked on behalf of the person, emphasizing some of the essential elements of the same, such as the concept of dignity and that of identity: the first understanding as that ability to recognize others and themselves as citizens of the world; the second, while following the dignity in a significant continuum that has as glue the person, underlined the absolute singularity of the same, breaking down that concept of man’s supremacy over its like. This paper aims to reflect on the concept of citizenship today, moving from the reinterpretation of Dewey and the meanings of democracy and education, declining them through a modern idea of social citizenship. The concept, introduced by Marshall, will be central to the treatment and will put itself in a new pedagogical perspective of the construction of the responsible citizen.
Educare alla cittadinanza sociale. Nuovi possibili percorsi di ricerca pedagogica nella tarda modernità per la costruzione del cittadino responsabile
Vito Balzano
2020-01-01
Abstract
Le sfide dell’educativo, oggi più che in passato, invitano la riflessione pedagogica a coniugare i bisogni della persona con l’urgenza di trasformare nel quotidiano le emergenze provenienti dalla tarda modernità. Già Bauman, infatti, aveva evidenziato le caratteristiche del cittadino moderno, riformulando e criticando il concetto stesso di cittadinanza. Il tema rilevante e complesso che ne scaturisce mira ad analizzare il rapporto, sempre più forte, tra le politiche sociali e le politiche educative nella prospettiva di un rinnovamento del welfare state che, alla luce dell’attuale crisi economica, ha generato l’insorgere di nuove categorie sociali vulnerabili e maggiori disuguaglianze. La pedagogia, sempre per quell’ampio respiro e per quella Vito Balzano Università degli Studi di Bari Aldo Moro – vito.balzano@uniba.it Vito Balzano 1. Premessa I mondi dell’educazione oggi rimandano sempre più spesso alla necessità di prendere in esame i nuovi bisogni della persona coniugandoli con l’urgenza di trasformare in sfide educative le novità emergenti dalle criticità della tarda modernità. Bauman (2010), infatti, aveva già evidenziato questa emergenza, in verità non solo educativa, che sta caratterizzando l’evoluzione del cittadino moderno, riscrivendo una nuova idea di cittadinanza che non può più prescindere dal contributo fondamentale delle scienze dell’educazione. Il tema rilevante e complesso che ne scaturisce mira ad analizzare il rapporto, sempre più forte, tra le politiche sociali e le politiche educative nella prospettiva di un rinnovamento del welfare state che, alla luce dell’attuale crisi economica, ha generato l’insorgere di nuove categorie sociali vulnerabili e maggiori disuguaglianze. Oggi diventa necessario, al fine di ripensare anche il concetto stesso di Stato sociale, o meglio è bene provare a stilare una riforma del welfare state che punti, così come è accaduto per altri settori, ai contributi indispensabili della pedagogia sociale, al fine di rendere un nuovo welfare di sostegno reale della persona. 1.1 La deprivazione antropologica come analisi dell’evoluzione della persona Lo scorrere del tempo ha prodotto una secolarizzazione della società che ha, giocoforza, legittimato le appartenenze parziali, ovvero ha settorializzato l’unitarietà dell’esistenza in tante sfere separate minacciando l’identità personale e sociale, in passato garantita da quei valori accomunanti e universali. In un contesto di questo tipo, che ben si identifica nella definizione di «deprivazione antropologica» (Chionna 2014, p. 18), il vivere sociale non può prescindere dall’analisi e dallo studio del concetto di responsabilità, intesa dapprima quale categoria pedagogica fondamentale, e in seguito ripensata da un punto di vista politico. Considerando 452 idea di progettualità intrinseca, ha operato a favore della persona, rimarcando alcuni degli elementi essenziali della stessa, come ad esempio il concetto di dignità e quello di identità: la prima intesa come quella capacità di riconoscere gli altri e se stessi come cittadini del mondo; la seconda, pur seguendo la dignità in un continuum significativo che ha come collante la persona, ha sottolineato l’assoluta singolarità della stessa, abbattendo quel concetto di supremazia dell’uomo sul suo simile. Il presente contributo si propone di riflettere sul concetto di cittadinanza oggi, muovendo dalla rilettura di Dewey e dei significati di democrazia e di educazione, declinandoli attraverso un’idea moderna di cittadinanza sociale. Il concetto, introdotto da Marshall, sarà centrale nella trattazione e si porrà in una nuova prospettiva pedagogica di costruzione del cittadino responsabile.File | Dimensione | Formato | |
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