La naturale vocazione della Puglia e di Bari ad essere crocevia di popoli, culture e civiltà, ponte fra il Nord Europa e l’Oriente, si interseca con la traslazione delle reliquie di san Nicola da Myra a Bari nel 1087: un evento che cambiò la storia della stessa Città, disegnandone un ruolo nuovo nel Mediterraneo di fondamentale importanza nelle strategie non solo verso l’Oriente e il Mediterraneo, ma anche verso l’Europa. La traslazione del 1087 si inserì nelle complesse dinamiche di potere politico e religioso tra Bizantini e Normanni per il predominio sull’Italia meridionale, cui si affiancarono la concorrenza commerciale e politica nell’Adriatico fra Bari e Venezia per i rapporti con l’Oriente e lo scisma tra Chiesa d’Oriente e Chiesa d’Occidente nel 1054: San Nicola, vescovo orientale, poteva diventare «veicolo di unione tra cristiani d’Oriente e cristianesimo romano». L’evento della traslazione ebbe una eco straordinaria giacché nessuna traslazione è stata così documentata a livello internazionale, nel giro di pochissimi anni; nel racconto di Giovanni Arcidiacono viene esplicitamente menzionata l’Europa: la traslazione, che rientra nei disegni provvidenziali di Dio, ha procurato fama a tutta l’Italia e all’Europa, che ora hanno un nuovo patrono.
La traslazione delle reliquie di San Nicola a Bari e una idea di Europa ante litteram: pellegrinaggi e devozione
Ada Campione
2020-01-01
Abstract
La naturale vocazione della Puglia e di Bari ad essere crocevia di popoli, culture e civiltà, ponte fra il Nord Europa e l’Oriente, si interseca con la traslazione delle reliquie di san Nicola da Myra a Bari nel 1087: un evento che cambiò la storia della stessa Città, disegnandone un ruolo nuovo nel Mediterraneo di fondamentale importanza nelle strategie non solo verso l’Oriente e il Mediterraneo, ma anche verso l’Europa. La traslazione del 1087 si inserì nelle complesse dinamiche di potere politico e religioso tra Bizantini e Normanni per il predominio sull’Italia meridionale, cui si affiancarono la concorrenza commerciale e politica nell’Adriatico fra Bari e Venezia per i rapporti con l’Oriente e lo scisma tra Chiesa d’Oriente e Chiesa d’Occidente nel 1054: San Nicola, vescovo orientale, poteva diventare «veicolo di unione tra cristiani d’Oriente e cristianesimo romano». L’evento della traslazione ebbe una eco straordinaria giacché nessuna traslazione è stata così documentata a livello internazionale, nel giro di pochissimi anni; nel racconto di Giovanni Arcidiacono viene esplicitamente menzionata l’Europa: la traslazione, che rientra nei disegni provvidenziali di Dio, ha procurato fama a tutta l’Italia e all’Europa, che ora hanno un nuovo patrono.File | Dimensione | Formato | |
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