In considerazione del rilievo economico delle operazioni straordinarie, in particolare, della fusione, quale strumento a cui ricorrono frequentemente le piccole e medie imprese per far fronte alle esigenze di competitività del mercato, la monografia compie un’indagine sul carattere imperativo o derogabile del relativo procedimento e sul margine di autonomia di cui godono le parti che operano questa scelta. Partendo dalle categorie generali del diritto – in particolare, dal concetto di autonomia negoziale quale possibile specificazione di quello di autonomia privata in campo patrimoniale – analizza la disciplina di cui all’art. 2501 ss. c.c. alla luce delle più recenti riforme, finalizzate ad «imprenditorializzare» le imprese collettive. Tenta quindi di dimostrare come l'ampio spazio lasciato all'autonomia privata in questo ambito, mentre ha il pregio di garantire alle società che vi partecipano la migliore regolamentazione possibile dei propri interessi, si presta ad essere terreno d'elezione per facili abusi in danno non solo dei terzi, ma anche degli stessi soci. Conclude dimostrando come nel moderno diritto societario la nozione di autonomia privata sia stata soppiantata da quella assai diversa di autonomia d’impresa.
L'esercizio dell'autonomia d'impresa nelle fusioni societarie
Resta Maria Stella
2019-01-01
Abstract
In considerazione del rilievo economico delle operazioni straordinarie, in particolare, della fusione, quale strumento a cui ricorrono frequentemente le piccole e medie imprese per far fronte alle esigenze di competitività del mercato, la monografia compie un’indagine sul carattere imperativo o derogabile del relativo procedimento e sul margine di autonomia di cui godono le parti che operano questa scelta. Partendo dalle categorie generali del diritto – in particolare, dal concetto di autonomia negoziale quale possibile specificazione di quello di autonomia privata in campo patrimoniale – analizza la disciplina di cui all’art. 2501 ss. c.c. alla luce delle più recenti riforme, finalizzate ad «imprenditorializzare» le imprese collettive. Tenta quindi di dimostrare come l'ampio spazio lasciato all'autonomia privata in questo ambito, mentre ha il pregio di garantire alle società che vi partecipano la migliore regolamentazione possibile dei propri interessi, si presta ad essere terreno d'elezione per facili abusi in danno non solo dei terzi, ma anche degli stessi soci. Conclude dimostrando come nel moderno diritto societario la nozione di autonomia privata sia stata soppiantata da quella assai diversa di autonomia d’impresa.File | Dimensione | Formato | |
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