Il saggio indaga gli stereotipi culturali e visuali che hanno caratterizzato l’emergere della negritude e della blackness in ambito artistico-musicale nel corso del Novecento, tracciando il profilo di alcune protagoniste di fama internazionale secondo prospettive metodologiche legate alla cultura visuale e alla sociosemiotica. Tra queste spiccano Josephine Baker, Donna Summer, Grace Jones, le quali attraverso rappresentazioni e performance eccentriche, robotiche, funk e transgender hanno esperito il passaggio dalla modernità alla post-modernità, abitando le contraddizioni del proprio tempo e nutrendo esistenze altrimenti invisibili e di cui non vi sarebbe rimasta traccia. Gli archivi invisibili dei corpi neri.
L’immaginario black afrofuturista da Josephine Baker a Grace Jones. Gli archivi dell’invisibile nella cultura visuale dal modernismo alla post-modernità
Claudia Attimonelli Petraglione
2018-01-01
Abstract
Il saggio indaga gli stereotipi culturali e visuali che hanno caratterizzato l’emergere della negritude e della blackness in ambito artistico-musicale nel corso del Novecento, tracciando il profilo di alcune protagoniste di fama internazionale secondo prospettive metodologiche legate alla cultura visuale e alla sociosemiotica. Tra queste spiccano Josephine Baker, Donna Summer, Grace Jones, le quali attraverso rappresentazioni e performance eccentriche, robotiche, funk e transgender hanno esperito il passaggio dalla modernità alla post-modernità, abitando le contraddizioni del proprio tempo e nutrendo esistenze altrimenti invisibili e di cui non vi sarebbe rimasta traccia. Gli archivi invisibili dei corpi neri.File | Dimensione | Formato | |
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