Il contributo propone una riflessione sul suicidio e sul divieto di sepoltura nella cultura romana tra leggende relative all’età monarchica, regole pontificali, pratiche rituali e costruzioni normative delle cancellerie imperiali. All’interno di un quadro così articolato la declamazione e, in particolare la pratica della prosangelίa, l’autodenuncia dell’aspirante suicida con la rivendicazione delle iustae causae, occupa una posizione di cerniera tra passato, presente dialogando con i saperi contemporanei e anticipando addirittura disposizioni destinate a registrare ininterrotta fortuna nella tradizione giuridica.

Suicidi infamanti e divieto di sepoltura

Brescia, Graziana;
2020-01-01

Abstract

Il contributo propone una riflessione sul suicidio e sul divieto di sepoltura nella cultura romana tra leggende relative all’età monarchica, regole pontificali, pratiche rituali e costruzioni normative delle cancellerie imperiali. All’interno di un quadro così articolato la declamazione e, in particolare la pratica della prosangelίa, l’autodenuncia dell’aspirante suicida con la rivendicazione delle iustae causae, occupa una posizione di cerniera tra passato, presente dialogando con i saperi contemporanei e anticipando addirittura disposizioni destinate a registrare ininterrotta fortuna nella tradizione giuridica.
2020
978-88-15-28607-9
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