La valutazione dell’agire educativo è un'azione fondamentalmente “qualitativa” e “legata” a dei valori. La questione del nesso fini-valori fu posta, come è noto, per la prima volta da J. Dewey (1960) nel suo notissimo Teoria della valutazione, laddove il filosofo-pedagogista si interrogava sulla separatezza o complementarità di due azioni valutative: la stima e l’apprezzamento. Cosa si fa quando si valuta? Si misura o si attribuisce valore? O entrambe le cose? Il contributo elabora una precisa interpretazione nella risposta a tali domande. Tale interpretazione, elaborando l'eredità dei modelli ermeneutici dell'Evaluation Research, assume la valutazione nei termini di un itinerario logico-metodologico di esplorazione e di indagine, curvato verso la ricerca piuttosto che verso il controllo, verso la decisione piuttosto che verso la misura. Così come, altro aspetto rilevante nell’ottica di una visione clinico-idiografica della valutazione, è posare l’attenzione sulle storie quotidiane delle persone valutate come “soggetti” e mai come “oggetti” di indagine valutativa.
Si può valutare l’agire educativo? Tra controllo e riprogettazione
perla loredana
2016-01-01
Abstract
La valutazione dell’agire educativo è un'azione fondamentalmente “qualitativa” e “legata” a dei valori. La questione del nesso fini-valori fu posta, come è noto, per la prima volta da J. Dewey (1960) nel suo notissimo Teoria della valutazione, laddove il filosofo-pedagogista si interrogava sulla separatezza o complementarità di due azioni valutative: la stima e l’apprezzamento. Cosa si fa quando si valuta? Si misura o si attribuisce valore? O entrambe le cose? Il contributo elabora una precisa interpretazione nella risposta a tali domande. Tale interpretazione, elaborando l'eredità dei modelli ermeneutici dell'Evaluation Research, assume la valutazione nei termini di un itinerario logico-metodologico di esplorazione e di indagine, curvato verso la ricerca piuttosto che verso il controllo, verso la decisione piuttosto che verso la misura. Così come, altro aspetto rilevante nell’ottica di una visione clinico-idiografica della valutazione, è posare l’attenzione sulle storie quotidiane delle persone valutate come “soggetti” e mai come “oggetti” di indagine valutativa.File | Dimensione | Formato | |
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