Il Museo Provinciale di Bari accolse nel 1898 uno straordinario reperto archeologico, il vaso Armenise, acquistato in Puglia con l’intermediazione di Antonio Jatta dal noto collezionista americano Edward Perry Warren, colui che poco più tardi, nel 1911, avrebbe anche comprato, questa volta sul mercato romano e legandolo per sempre al suo nome, la cosiddetta Warren Cup, ora a Londra presso il British Museum. Warren, omosessuale dichiarato e noto per le sue opere letterarie dotate di una visione idealizzata delle relazioni di genere (‘A defence of Pausanian Love’, 1927-1930), giunse in Puglia sulla scorta delle suggestioni di Bernard Berenson di cui era amico e mecenate. La frequentazione della Puglia da parte di BB, infatti, era già iniziata nel 1897, quando, scrivendo sulla rivista «The Golden Urn», parlò di un viaggiatore dinnanzi i cui occhi, anni prima, «making is way through Italian mountains», si era dischiusa una città ideale chiamata «Altamura». Attraverso l’onirica visione della cittadina dell’Alta Murgia, egli creò le premesse per un rapporto di studio continuativo con i territori apulo-lucani che durerà sino al 1952, comprendendo la ‘scoperta’ di centri come Miglionico, Andria (Castel del Monte) e Foggia. Tutto questo era cominciato proprio nella primavera dello stesso 1897, primo viaggio di Berenson nell’area, con il rinvenimento di un «tryptych for Giovinazzo in Apulia» di Lorenzo Lotto. L’opera venne percepita da Berenson come di qualità a tal punto elevata da meritare di essere restituita in un agile schizzo a integrazione delle sue osservazioni riportate in un Notebook, appositamente giunto in mostra da Villa I Tatti (The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies) per essere ammirato accanto alla tela di Giovinazzo. La notizia del ritrovamento del San Felice sarebbe stata poi ufficializzata da BB nell’edizione del 1901 della sua monografia ‘Lorenzo Lotto. An Essay in Construictive Art Criticism’. Si noti come già nella prima edizione del medesimo volume (1895), Berenson avesse scelto di ricordare con una dedica il suo amico di sempre per il tramite di eleganti iniziali a lettere capitali, WPE, vale a dire Warren Perry Edward.
«É tempo di agire». Edward Perry Warren, Antonio Jatta, Bernard Berenson e il mercato artistico-antiquario nella Puglia storica tra musei pubblici e privati (XIX-XX secolo)
Andrea Leonardi
2020-01-01
Abstract
Il Museo Provinciale di Bari accolse nel 1898 uno straordinario reperto archeologico, il vaso Armenise, acquistato in Puglia con l’intermediazione di Antonio Jatta dal noto collezionista americano Edward Perry Warren, colui che poco più tardi, nel 1911, avrebbe anche comprato, questa volta sul mercato romano e legandolo per sempre al suo nome, la cosiddetta Warren Cup, ora a Londra presso il British Museum. Warren, omosessuale dichiarato e noto per le sue opere letterarie dotate di una visione idealizzata delle relazioni di genere (‘A defence of Pausanian Love’, 1927-1930), giunse in Puglia sulla scorta delle suggestioni di Bernard Berenson di cui era amico e mecenate. La frequentazione della Puglia da parte di BB, infatti, era già iniziata nel 1897, quando, scrivendo sulla rivista «The Golden Urn», parlò di un viaggiatore dinnanzi i cui occhi, anni prima, «making is way through Italian mountains», si era dischiusa una città ideale chiamata «Altamura». Attraverso l’onirica visione della cittadina dell’Alta Murgia, egli creò le premesse per un rapporto di studio continuativo con i territori apulo-lucani che durerà sino al 1952, comprendendo la ‘scoperta’ di centri come Miglionico, Andria (Castel del Monte) e Foggia. Tutto questo era cominciato proprio nella primavera dello stesso 1897, primo viaggio di Berenson nell’area, con il rinvenimento di un «tryptych for Giovinazzo in Apulia» di Lorenzo Lotto. L’opera venne percepita da Berenson come di qualità a tal punto elevata da meritare di essere restituita in un agile schizzo a integrazione delle sue osservazioni riportate in un Notebook, appositamente giunto in mostra da Villa I Tatti (The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies) per essere ammirato accanto alla tela di Giovinazzo. La notizia del ritrovamento del San Felice sarebbe stata poi ufficializzata da BB nell’edizione del 1901 della sua monografia ‘Lorenzo Lotto. An Essay in Construictive Art Criticism’. Si noti come già nella prima edizione del medesimo volume (1895), Berenson avesse scelto di ricordare con una dedica il suo amico di sempre per il tramite di eleganti iniziali a lettere capitali, WPE, vale a dire Warren Perry Edward.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.