La prova della premorienza è un tema che assume indiscusso rilievo nell’ambito sia medico–legale che giuridico–processuale. L’importanza dell’argomento è stata diligentemente rimarcata nel presente volume che ha il pregio di mettere in risalto la necessità di coordinamento tra medicina legale e diritto processuale in funzione di una positiva definizione delle vicende giudiziarie. La prova medico–legale, infatti, è idonea ad accreditare la sentenza resa dal giudice all’esito del processo poiché è supportata da quella stessa scientificità di cui è espressione; pertanto, essa deve essere ritenuta altamente affidabile e quindi capace di poter supportare il verdetto giudiziale. La casistica giudiziaria dimostra la rilevanza che gli accertamenti tanatocronologici assumono ai fini della definizione di un processo, sia esso penale o civile. La premorienza, invero, è destinata ad assumere rilievo non soltanto in ambito civilistico, ma anche in particolari contesti penalmente rilevanti. In tale ultimo ambito, la prova della sopravvivenza di un individuo rispetto ad un altro (quantunque per pochi attimi) può convalidare congetture investigative altrimenti inipotizzabili ed evidenziare aspetti di rilievo sul piano sia della crimininogenesi, sia della criminodinamica, utili verso la positiva risoluzione del caso criminale. I vari aspetti dell’argomento sviluppato in questo volume sono tutti approfonditamente analizzati nei cinque capitoli in cui lo stesso si articola e che spazia dalla valutazione dell’importanza che l’esame del medico legale assume nell’ambito dell’accertamento processuale sino ai canoni della tanatocronologia, per arrivare sino ai profili di “diritto probatorio”, nonché ad un’analisi di diritto comparato in tema di commorienza ed infine alle proiezioni del concetto di premorienza nelle scienze penalistiche e nella criminologia.
La prova della premorienza Profili giuridici e medico–legali Dalla casistica classica all’attualità di un naufragio
VINCI, Francesco
2012-01-01
Abstract
La prova della premorienza è un tema che assume indiscusso rilievo nell’ambito sia medico–legale che giuridico–processuale. L’importanza dell’argomento è stata diligentemente rimarcata nel presente volume che ha il pregio di mettere in risalto la necessità di coordinamento tra medicina legale e diritto processuale in funzione di una positiva definizione delle vicende giudiziarie. La prova medico–legale, infatti, è idonea ad accreditare la sentenza resa dal giudice all’esito del processo poiché è supportata da quella stessa scientificità di cui è espressione; pertanto, essa deve essere ritenuta altamente affidabile e quindi capace di poter supportare il verdetto giudiziale. La casistica giudiziaria dimostra la rilevanza che gli accertamenti tanatocronologici assumono ai fini della definizione di un processo, sia esso penale o civile. La premorienza, invero, è destinata ad assumere rilievo non soltanto in ambito civilistico, ma anche in particolari contesti penalmente rilevanti. In tale ultimo ambito, la prova della sopravvivenza di un individuo rispetto ad un altro (quantunque per pochi attimi) può convalidare congetture investigative altrimenti inipotizzabili ed evidenziare aspetti di rilievo sul piano sia della crimininogenesi, sia della criminodinamica, utili verso la positiva risoluzione del caso criminale. I vari aspetti dell’argomento sviluppato in questo volume sono tutti approfonditamente analizzati nei cinque capitoli in cui lo stesso si articola e che spazia dalla valutazione dell’importanza che l’esame del medico legale assume nell’ambito dell’accertamento processuale sino ai canoni della tanatocronologia, per arrivare sino ai profili di “diritto probatorio”, nonché ad un’analisi di diritto comparato in tema di commorienza ed infine alle proiezioni del concetto di premorienza nelle scienze penalistiche e nella criminologia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.