L’analisi della produzione e della circolazione delle ceramiche in Apulia in età tardoantica e altomedioevale si inserisce nel quadro di un progetto di ricerca incentrato sulla Puglia centro-settentrionale nel contesto dell’Italia meridionale. Le ceramiche sono analizzate all’interno del più ampio contesto dell’organizzazione insediativa urbana e rurale e dell’articolazione della produzione e degli scambi, secondo le prassi tipiche dell’archeologia globale di un territorio. I materiali presi in esame si riferiscono sia a contesti stratigrafici affidabili (in particolare la villa di Agnuli a Mattinata, la città di Herdonia, il sito rurale di San Giusto, il complesso ecclesiastico di San Pietro a Canosa, il vicus industriale di Vagnari, la villa tardoantica di Faragola) sia a rinvenimenti di superficie dei progetti di ricognizione sistematica delle valli del Celone, dell’Ofanto e del Basentello, sia infine a rinvenimenti sporadici e casuali, a scavi ascientifici, parzialmente editi, o a semplici segnalazioni. A questi dati si è ritenuto utile e opportuno affiancare, anche come confronto, una serie di elementi desumibili dalla Puglia centromeridionale. In tal modo è possibile contare su un campione alquanto articolato, proveniente sia da città, tanto della costa quanto dell’interno, sia da insediamenti rurali. L’esame delle importazioni e quello delle produzioni locali consente così di cogliere meglio la dialettica tra capacità ricettiva e articolazione produttiva regionale e di poter tentare di costruire, attraverso la scelta di questa sorta di ‘doppio binario’, un quadro più completo del tessuto produttivo e commerciale.
Produzioni locali e importazioni nella Puglia centro-settentrionale tardoantica
G. Volpe;G. Disantarosa;
2010-01-01
Abstract
L’analisi della produzione e della circolazione delle ceramiche in Apulia in età tardoantica e altomedioevale si inserisce nel quadro di un progetto di ricerca incentrato sulla Puglia centro-settentrionale nel contesto dell’Italia meridionale. Le ceramiche sono analizzate all’interno del più ampio contesto dell’organizzazione insediativa urbana e rurale e dell’articolazione della produzione e degli scambi, secondo le prassi tipiche dell’archeologia globale di un territorio. I materiali presi in esame si riferiscono sia a contesti stratigrafici affidabili (in particolare la villa di Agnuli a Mattinata, la città di Herdonia, il sito rurale di San Giusto, il complesso ecclesiastico di San Pietro a Canosa, il vicus industriale di Vagnari, la villa tardoantica di Faragola) sia a rinvenimenti di superficie dei progetti di ricognizione sistematica delle valli del Celone, dell’Ofanto e del Basentello, sia infine a rinvenimenti sporadici e casuali, a scavi ascientifici, parzialmente editi, o a semplici segnalazioni. A questi dati si è ritenuto utile e opportuno affiancare, anche come confronto, una serie di elementi desumibili dalla Puglia centromeridionale. In tal modo è possibile contare su un campione alquanto articolato, proveniente sia da città, tanto della costa quanto dell’interno, sia da insediamenti rurali. L’esame delle importazioni e quello delle produzioni locali consente così di cogliere meglio la dialettica tra capacità ricettiva e articolazione produttiva regionale e di poter tentare di costruire, attraverso la scelta di questa sorta di ‘doppio binario’, un quadro più completo del tessuto produttivo e commerciale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.