Una rilettura lemmatica nonché contestualizzata delle Declamationes pseudo-quintilianee, in particolare le Maiores, può fornire nuovi spunti di indagine sulla rappresentazione delle parti nonché sui meccanismi processuali, consentendo di comprendere come il genere letterario retorico possa risultare prezioso per la ricostruzione della prassi giuridica nel principato e, in particolare, per la formazione del giurista e dell’avvocato in Roma antica. Si può riscontrare, peraltro, una coincidenza tra interpretazioni e ragionamenti dei declamatori con quelli propri dei giuristi romani classici, coincidenza che porterebbe ad una dipendenza dei primi dai secondi.
Le declamazioni maggiori pseudo-quintilianee nella Roma imperiale. contesti, tecnica, ricezione
alessandri sergio rosario
2018-01-01
Abstract
Una rilettura lemmatica nonché contestualizzata delle Declamationes pseudo-quintilianee, in particolare le Maiores, può fornire nuovi spunti di indagine sulla rappresentazione delle parti nonché sui meccanismi processuali, consentendo di comprendere come il genere letterario retorico possa risultare prezioso per la ricostruzione della prassi giuridica nel principato e, in particolare, per la formazione del giurista e dell’avvocato in Roma antica. Si può riscontrare, peraltro, una coincidenza tra interpretazioni e ragionamenti dei declamatori con quelli propri dei giuristi romani classici, coincidenza che porterebbe ad una dipendenza dei primi dai secondi.File | Dimensione | Formato | |
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