Lo studio prende in considerazione, nell’ambito degli “Scritti scelti” pubblicati di recente dal prof. Giampaolo Rossi, uno degli apporti metodologici più significativi, definito in termini di “gradualismo” nell’interpretazione dell’ordinamento giuridico “vivente”. Gli autori osservano che anche abbandonando la logica della contrapposizione tra privato e pubblico, diritto soggettivo e interesse legittimo, alcuni aspetti di “dicotomie” e “binarismo” restano alla base dell’ordinamento giuridico generale a garanzia della buona amministrazione cui fa riscontro l’interesse del cittadino. È questo lo spunto per una rinnovata riflessione teorica, espressa in termini sintetici e con ricorso ad alcune metafore, sul percorso di giuridicizzazione dell’interesse c.d. materiale; e, corrispondentemente, sull’ambito e sui limiti dell›esercizio del potere amministrativo. L’approdo è nel senso che, se ad una dicotomia è necessario ricorrere, l’unica che appare conforme ai principi che reggono l’ordinamento amministrativo è quella espressa in termini di “libertà-autorità” (non già di “autorità-libertà”), atteso che l’origine dell’autorità non può che individuarsi nella volontà profonda del vasto gruppo sociale che in democrazia esercita sovranità. Pertanto, non è configurabile spazio alcuno per l’autorità senza la premessa di un fatto di libertà – produzione del νόμος – che imponga doveri di comportamento alle pubbliche amministrazioni, destinatarie di poteri commisurati alle necessità di assolvere ai compiti di benessere della comunità

A proposito di gradualismo e superamento delle dicotomie: una metafora ed un binomio da invertire

Angiuli, Annamaria
;
Caputi Jambrenghi, Vincenzo
2019-01-01

Abstract

Lo studio prende in considerazione, nell’ambito degli “Scritti scelti” pubblicati di recente dal prof. Giampaolo Rossi, uno degli apporti metodologici più significativi, definito in termini di “gradualismo” nell’interpretazione dell’ordinamento giuridico “vivente”. Gli autori osservano che anche abbandonando la logica della contrapposizione tra privato e pubblico, diritto soggettivo e interesse legittimo, alcuni aspetti di “dicotomie” e “binarismo” restano alla base dell’ordinamento giuridico generale a garanzia della buona amministrazione cui fa riscontro l’interesse del cittadino. È questo lo spunto per una rinnovata riflessione teorica, espressa in termini sintetici e con ricorso ad alcune metafore, sul percorso di giuridicizzazione dell’interesse c.d. materiale; e, corrispondentemente, sull’ambito e sui limiti dell›esercizio del potere amministrativo. L’approdo è nel senso che, se ad una dicotomia è necessario ricorrere, l’unica che appare conforme ai principi che reggono l’ordinamento amministrativo è quella espressa in termini di “libertà-autorità” (non già di “autorità-libertà”), atteso che l’origine dell’autorità non può che individuarsi nella volontà profonda del vasto gruppo sociale che in democrazia esercita sovranità. Pertanto, non è configurabile spazio alcuno per l’autorità senza la premessa di un fatto di libertà – produzione del νόμος – che imponga doveri di comportamento alle pubbliche amministrazioni, destinatarie di poteri commisurati alle necessità di assolvere ai compiti di benessere della comunità
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