Come è cambiata la città, come è cambiata la moda nei primi due decenni del nostro secolo? Come cambia sotto i nostri occhi, in un presente che è già futuro, mentre ancora lo stiamo vivendo? Ereditiamo dalla modernità la consapevolezza di un profondo intreccio tra la moda e la città, un intreccio che si avviluppa su un nucleo che è allo stesso tempo anche una struttura: la strada. La strada è il luogo dove il gusto sperimenta l’atmosfera del tempo, è la zona d’incrocio tra culture e tensioni, è lo spazio fisico e metaforico entro cui la città acquisisce il suo senso in virtù di pratiche sociali condivise. “Le strade sono le abitazioni del collettivo”, annotava Benjamin nel Passagenwerk, avendo nella mente la Parigi dei passages, luoghi che accolgono le merci offerte in esposizione al diletto feticistico delle folle che passano, ed esibite alla dilatata attenzione del flâneur. Questa concezione della strada come sede di passaggi, come territorio in cui si creano identità mobili, accompagna l’idea moderna di città come luogo vissuto e culturalizzato da stili di vita riconoscibili attraverso l’esteriorità. Stili che cioè si misurano sul luogo liminare – che il passage benjaminiano ben schematizza ma che oggi non è evidentemente più quello in senso letterale – costituito dalla commistione di interno ed esterno, di “casa” e “fuori-casa”, di stanzialità e viaggio.

Città fluide e immaginari di moda

Patrizia Calefato
2019-01-01

Abstract

Come è cambiata la città, come è cambiata la moda nei primi due decenni del nostro secolo? Come cambia sotto i nostri occhi, in un presente che è già futuro, mentre ancora lo stiamo vivendo? Ereditiamo dalla modernità la consapevolezza di un profondo intreccio tra la moda e la città, un intreccio che si avviluppa su un nucleo che è allo stesso tempo anche una struttura: la strada. La strada è il luogo dove il gusto sperimenta l’atmosfera del tempo, è la zona d’incrocio tra culture e tensioni, è lo spazio fisico e metaforico entro cui la città acquisisce il suo senso in virtù di pratiche sociali condivise. “Le strade sono le abitazioni del collettivo”, annotava Benjamin nel Passagenwerk, avendo nella mente la Parigi dei passages, luoghi che accolgono le merci offerte in esposizione al diletto feticistico delle folle che passano, ed esibite alla dilatata attenzione del flâneur. Questa concezione della strada come sede di passaggi, come territorio in cui si creano identità mobili, accompagna l’idea moderna di città come luogo vissuto e culturalizzato da stili di vita riconoscibili attraverso l’esteriorità. Stili che cioè si misurano sul luogo liminare – che il passage benjaminiano ben schematizza ma che oggi non è evidentemente più quello in senso letterale – costituito dalla commistione di interno ed esterno, di “casa” e “fuori-casa”, di stanzialità e viaggio.
2019
88-575-5262-4
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Patrizia Calefato file editoriale.pdf

non disponibili

Tipologia: Documento in Post-print
Licenza: NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione 282.25 kB
Formato Adobe PDF
282.25 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/256197
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact