Se la Francia illuminista è la culla dell’enciclopedismo moderno, i padri fondatori dell’enciclopedismo nella cultura occidentale sono gli antichi: Ateneo di Naucrati fu autore, alla fine del II secolo d.C., della monumentale opera enciclopedica dal titolo I sofisti a banchetto, e Fozio, patriarca di Costantinopoli, fu autore, nel IX secolo d.C., dell’altrettanto monumentale opera enciclopedica dal titolo Biblioteca: due autentici scrigni di erudizione, oltre che repertori preziosi di testi per noi ormai perduti. Ma il sapere enciclopedico tra mondo antico e mondo moderno passa anche per l’Italia meridionale, per la Puglia e per Bari in particolare: Bari è infatti la città in cui l’erudito e letterato abate Giacinto Gimma, a soli 24 anni, nel 1692, realizzò i sette libri della sua Nova Encyclopedia. La speciale attenzione riservata dagli enciclopedisti alla nostra terra è del resto ben testimoniata dal bel libro di Michèle Sajous, La Puglia e la Basilicata nella Encyclopédie di Diderot e d’Alembert (Bari, Adda Editore 2002), dal quale emerge peraltro con chiarezza quanto dominante nell’approccio degli enciclopedisti fosse il legame con la Magna Grecia e con Taranto in particolare, ma non la Taranto moderna, liquidata in poche parole: al centro è Tarentum degli antichi splendori, la Tarentum di Archita, matematico e filosofo della scuola pitagorica, e Aristosseno, matematico, pitagorico, scolaro di Aristotele e massimo teorico greco di ritmica e di musica greca antica, entrambi vissuti nel IV a.C. La Giornata Internazionale di Studi che questo Quaderno vuole ricordare ha rappresentato dunque, per tutti noi componenti del Centro Interuniversitario di Ricerca di Studi sulla Tradizione, una occasione preziosa: non soltanto di commemorazione del tricentenario di uno dei principali ideatori dell’enciclopedismo moderno ma anche di riflessione più ampia sull’eredità dell’antico nel mondo contemporaneo e nella Puglia di oggi.
L'enciclopedismo in Puglia / L'encyclopédisme dans les Pouilles
Imperio Olimpia
2019-01-01
Abstract
Se la Francia illuminista è la culla dell’enciclopedismo moderno, i padri fondatori dell’enciclopedismo nella cultura occidentale sono gli antichi: Ateneo di Naucrati fu autore, alla fine del II secolo d.C., della monumentale opera enciclopedica dal titolo I sofisti a banchetto, e Fozio, patriarca di Costantinopoli, fu autore, nel IX secolo d.C., dell’altrettanto monumentale opera enciclopedica dal titolo Biblioteca: due autentici scrigni di erudizione, oltre che repertori preziosi di testi per noi ormai perduti. Ma il sapere enciclopedico tra mondo antico e mondo moderno passa anche per l’Italia meridionale, per la Puglia e per Bari in particolare: Bari è infatti la città in cui l’erudito e letterato abate Giacinto Gimma, a soli 24 anni, nel 1692, realizzò i sette libri della sua Nova Encyclopedia. La speciale attenzione riservata dagli enciclopedisti alla nostra terra è del resto ben testimoniata dal bel libro di Michèle Sajous, La Puglia e la Basilicata nella Encyclopédie di Diderot e d’Alembert (Bari, Adda Editore 2002), dal quale emerge peraltro con chiarezza quanto dominante nell’approccio degli enciclopedisti fosse il legame con la Magna Grecia e con Taranto in particolare, ma non la Taranto moderna, liquidata in poche parole: al centro è Tarentum degli antichi splendori, la Tarentum di Archita, matematico e filosofo della scuola pitagorica, e Aristosseno, matematico, pitagorico, scolaro di Aristotele e massimo teorico greco di ritmica e di musica greca antica, entrambi vissuti nel IV a.C. La Giornata Internazionale di Studi che questo Quaderno vuole ricordare ha rappresentato dunque, per tutti noi componenti del Centro Interuniversitario di Ricerca di Studi sulla Tradizione, una occasione preziosa: non soltanto di commemorazione del tricentenario di uno dei principali ideatori dell’enciclopedismo moderno ma anche di riflessione più ampia sull’eredità dell’antico nel mondo contemporaneo e nella Puglia di oggi.File | Dimensione | Formato | |
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