FRATTURA DEL CAPITELLO RADIALE E PICCOLI MOVIMENTI RIPETUTI: DAL DISAGIO DEL SINGOLO, UN BENEFICIO PER TUTTI

Si descrive il caso di un’operaia di una fabbrica di manufatti in vetro, mancina, 47 anni, esposta a rischio molto basso di movimentazione manuale di carichi e di movimenti ripetuti degli arti superiori (2). Per un infortunio domestico, la lavoratrice ha subito la frattura del capitello radiale del gomito sinistro, trattata con protesizzazione e fisioterapia. Sei mesi dopo è stata dichiarata clinicamente guarita e, prima di riprendere il lavoro, è stata sottoposta dal medico competente (MC) a visita medica dopo prolungata assenza per malattia (1). Soggettivamente asintomatica, presentava solo una limitazione ai gradi estremi dell’estensione del gomito. È stato emesso un giudizio di idoneità (GI) con limitazione dei carichi e la prescrizione di nuova visita periodica dopo sei mesi. Due mesi dopo la lavoratrice ha richiesto visita straordinaria (1), accusando dolenzia al gomito sinistro a fine turno di lavoro. Obiettivo. Si vuole pertanto descrivere come il MC sia arrivato al nuovo GI a una mansione che, apparentemente, comportava un rischio irrilevante di movimenti ripetuti degli arti superiori. Metodi. Il MC ha eseguito la visita medica e il sopralluogo (1) sulla linea e ha analizzato il documento di valutazione del rischio (DVR) e, in particolare, i punteggi della checklist OCRA sia dell’intera mansione che delle singole postazioni per i due arti superiori. Risultati. L’esame obiettivo del gomito è risultato sovrapponibile al precedente. Il sopralluogo ha evidenziato che gli operai della linea di produzione si alternano ogni 30 minuti su cinque postazioni e che le prime due, occupate consecutivamente, richiedono per tutti maggiore impegno dell’arto superiore sinistro. In base allo score della checklist OCRA il rischio di movimenti ripetuti per i due arti superiori, valutato per l’intera mansione, risulta molto lieve, mentre il rischio per l’arto superiore sinistro sulle prime due postazioni della linea, occupate in successione, risulta medio-moderato. Questo ha verosimilmente determinato il disagio della lavoratrice. Pertanto, è stato emesso un GI con la prescrizione che tutti i lavoratori della linea alternino tra le due suddette postazioni almeno 30 minuti di lavoro in altra a minor impegno per l’arto superiore sinistro, previa verifica col management aziendale della fattibilità di questa nuova organizzazione del lavoro. Dopo tre mesi la lavoratrice non ha più riferito sintomi a carico del gomito sinistro. Conclusioni. In definitiva, lo score complessivo della checklist OCRA calcolato per l’intera mansione può sottostimare il rischio di movimenti ripetuti per i singoli arti in specifiche postazioni. La riorganizzazione del lavoro G Ital Med Lav Erg 2018; 40:3, Suppl 139 conseguente al disagio di un lavoratore può diventare un intervento che migliora, in chiave preventiva, l’ergonomia della mansione di tutti gli operai della stessa linea.