La diciannovesima elegia del II libro degli Amores costituisce un esempio significativo di come le situazioni topiche dell’elegia d’amore vengano riflesse dalla lente deformante della poetica ovidiana, che priva la dinamica elegiaca del color drammatico. Nell’elegia Ovidio chiede al vir della sua nuova donna di non mostrarsi indifferente all’intrigo amoroso perpetrato sotto i suoi occhi, perché la negligente sorveglianza depaupera il codice elegiaco, in cui gli ostacoli sono alimento della passione; se la custodia della donna viene meno, infatti, la conquista d’amore diventa facile e scontata. Ovidio si appropria di un tema dalla consolidata tradizione letteraria (il frutto proibito stimola l’interesse e il desiderio), che affonda le radici nella poesia epigrammatica e, attraverso l’esperienza neoterica, confluisce nell’elegia.
Ov. am. 2,19 e gli impedimenta amoris
DIMUNDO Rosa Alba
2019-01-01
Abstract
La diciannovesima elegia del II libro degli Amores costituisce un esempio significativo di come le situazioni topiche dell’elegia d’amore vengano riflesse dalla lente deformante della poetica ovidiana, che priva la dinamica elegiaca del color drammatico. Nell’elegia Ovidio chiede al vir della sua nuova donna di non mostrarsi indifferente all’intrigo amoroso perpetrato sotto i suoi occhi, perché la negligente sorveglianza depaupera il codice elegiaco, in cui gli ostacoli sono alimento della passione; se la custodia della donna viene meno, infatti, la conquista d’amore diventa facile e scontata. Ovidio si appropria di un tema dalla consolidata tradizione letteraria (il frutto proibito stimola l’interesse e il desiderio), che affonda le radici nella poesia epigrammatica e, attraverso l’esperienza neoterica, confluisce nell’elegia.File | Dimensione | Formato | |
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