Gregory the Great exerted his pontificate against a multi-religious background, which required multifarious policies and different interventions in order to preserve a sort of balance in an ever-changing situation. In his works Registrum epistularum and Dialogi, the Roman Pope reports various episodes related with the role of Catholics and Arians with reference to their places of worship. The investigated case studies, however, reveal a scarcely conflicting context: this is probably due to the fact that the episodes narrated by Gregory refer to a period of time very close to him. These texts confirm Gregory’s awareness of the fact that possessing and defending places of worship is a crucial feature in order to affirm and maintain religious supremacy. Moreover, this also helps in exerting control over the faithful. For these reasons, Gregory is determined to guarantee a structural continuity to the places of worship originally belonging to heretics and non-Christians; he acknowledges their identitarian role, however adapting them to his pastoral needs and political aspirations.

Il contesto multireligioso in cui si colloca il pontificato di Gregorio Magno richiedeva politiche e interventi differenziati per il mantenimento di un equilibrio precario, in continua evoluzione. Il Registrum epistularum e i Dialogi riportano alcuni episodi che vedono protagonisti cattolici e ariani in riferimento ai luoghi di culto. I casi analizzati non rispecchiano tuttavia situazioni di conflitto, probabilmente perché si riferiscono ad un passato recente rispetto alla redazione sia delle lettere che dell’opera agiografica. Essi evidenziano le modalità in cui Gregorio, chiaramente cosciente che il possesso e la difesa di luoghi di culto siano azioni fondamentali per affermare e mantenere la supremazia religiosa, concretizza la sua azione politicopastorale e il controllo sulle persone. In quest’ottica egli è deciso nel dare una continuità strutturale ai luoghi di culto di eretici e non cristiani, riconoscendo altresì a tali luoghi un valore sacrale e identitario che si perpetua nel tempo superando i particolarismi confessionali.

Gregorio Magno, gli eretici e il riuso degli spazi sacri, in Loca Haereticorum. La geografia dell’eresia nel Mediterraneo tardoantico

Angela Laghezza
2019-01-01

Abstract

Gregory the Great exerted his pontificate against a multi-religious background, which required multifarious policies and different interventions in order to preserve a sort of balance in an ever-changing situation. In his works Registrum epistularum and Dialogi, the Roman Pope reports various episodes related with the role of Catholics and Arians with reference to their places of worship. The investigated case studies, however, reveal a scarcely conflicting context: this is probably due to the fact that the episodes narrated by Gregory refer to a period of time very close to him. These texts confirm Gregory’s awareness of the fact that possessing and defending places of worship is a crucial feature in order to affirm and maintain religious supremacy. Moreover, this also helps in exerting control over the faithful. For these reasons, Gregory is determined to guarantee a structural continuity to the places of worship originally belonging to heretics and non-Christians; he acknowledges their identitarian role, however adapting them to his pastoral needs and political aspirations.
2019
Il contesto multireligioso in cui si colloca il pontificato di Gregorio Magno richiedeva politiche e interventi differenziati per il mantenimento di un equilibrio precario, in continua evoluzione. Il Registrum epistularum e i Dialogi riportano alcuni episodi che vedono protagonisti cattolici e ariani in riferimento ai luoghi di culto. I casi analizzati non rispecchiano tuttavia situazioni di conflitto, probabilmente perché si riferiscono ad un passato recente rispetto alla redazione sia delle lettere che dell’opera agiografica. Essi evidenziano le modalità in cui Gregorio, chiaramente cosciente che il possesso e la difesa di luoghi di culto siano azioni fondamentali per affermare e mantenere la supremazia religiosa, concretizza la sua azione politicopastorale e il controllo sulle persone. In quest’ottica egli è deciso nel dare una continuità strutturale ai luoghi di culto di eretici e non cristiani, riconoscendo altresì a tali luoghi un valore sacrale e identitario che si perpetua nel tempo superando i particolarismi confessionali.
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