Molto spesso la critica si è interrogata sul perché Sartre abbia deciso di interrompere la propria autobiografia al racconto dell’infanzia. Tale quesito, tuttavia, non tiene conto del genere in cui Les Mots si inserisce e, di conseguenza, ostacola l’interpretazione complessiva dell’opera. Nell’articolo, alla luce dei numerosi topoi del genere, si cercherà di dimostrare come, invece, Les Mots sia un “récit d’enfance”. Tra le due categorie di ricordi d’infanzia individuati da Francesco Orlando, quelli gratuiti, evocati solo a scopo di piacere nostalgico e quelli narrativamente motivati, che legano l’esperienza dell’infanzia alla personalità adulta (Francesco Orlando, Infanzia, memoria e storia da Rousseau ai romantici), non v’è dubbio che Les Mots faccia parte della seconda. Si cercherà, dunque, di illustrare la strategia che permette a Sartre di rendere questo racconto della scoperta della vocazione letteraria allusivo di tutta l’esperienza intellettuale dell’autore: dalla tentazione dell’art pour l’art, alla scelta dell’impegno.

Literary criticism has often wondered why Sartre decided to interrupt his autobiography at the tale of childhood. This question, however, does not consider the literary genre to which Les Mots belongs, consequently it makes the interpretation of the work more difficult. In this article, considering the numerous topoi of the genre, I will try to demonstrate how Les Mots is a “récit d’enfance” (tale of childhood). According to Francesco Orlando (Francesco Orlando, Infanzia, memoria e storia da Rousseau ai romantici), childhood memories can be classified into two categories: the gratuitous one, which only evoke nostalgic emotions, and those which have narrative reasons because they represent a connection between childhood and adulthood. Undoubtedly Les Mots belongs to the second category. This article will show the strategy used by Sartre to make this tale of the discovery of his literary vocation a reference to all his intellectual experience: from the temptation of l’art pour l’art (art for art’s sake) to his choice of commitment.

«Né de l’écriture». Les Mots di Sartre: un racconto d’infanzia engagé

lussone teresa manuela
2017-01-01

Abstract

Molto spesso la critica si è interrogata sul perché Sartre abbia deciso di interrompere la propria autobiografia al racconto dell’infanzia. Tale quesito, tuttavia, non tiene conto del genere in cui Les Mots si inserisce e, di conseguenza, ostacola l’interpretazione complessiva dell’opera. Nell’articolo, alla luce dei numerosi topoi del genere, si cercherà di dimostrare come, invece, Les Mots sia un “récit d’enfance”. Tra le due categorie di ricordi d’infanzia individuati da Francesco Orlando, quelli gratuiti, evocati solo a scopo di piacere nostalgico e quelli narrativamente motivati, che legano l’esperienza dell’infanzia alla personalità adulta (Francesco Orlando, Infanzia, memoria e storia da Rousseau ai romantici), non v’è dubbio che Les Mots faccia parte della seconda. Si cercherà, dunque, di illustrare la strategia che permette a Sartre di rendere questo racconto della scoperta della vocazione letteraria allusivo di tutta l’esperienza intellettuale dell’autore: dalla tentazione dell’art pour l’art, alla scelta dell’impegno.
2017
Literary criticism has often wondered why Sartre decided to interrupt his autobiography at the tale of childhood. This question, however, does not consider the literary genre to which Les Mots belongs, consequently it makes the interpretation of the work more difficult. In this article, considering the numerous topoi of the genre, I will try to demonstrate how Les Mots is a “récit d’enfance” (tale of childhood). According to Francesco Orlando (Francesco Orlando, Infanzia, memoria e storia da Rousseau ai romantici), childhood memories can be classified into two categories: the gratuitous one, which only evoke nostalgic emotions, and those which have narrative reasons because they represent a connection between childhood and adulthood. Undoubtedly Les Mots belongs to the second category. This article will show the strategy used by Sartre to make this tale of the discovery of his literary vocation a reference to all his intellectual experience: from the temptation of l’art pour l’art (art for art’s sake) to his choice of commitment.
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