La ricostruzione della intricata questione del rinnovamento in chiave modernista del melodramma, resta ancor oggi centrale per capire i tentativi di cambiamento della stessa ‘grande forma’ in grazia delle esperienze messe in campo dal duo dei futuristi Balilla Pratella e Franco Casavola, compositori di due diverse generazioni appartenenti a due diversi tempi del futurismo fatto musica. Furono, le loro, altrettante prove d’autore messe in campo da protagonisti di spicco del movimento futurista e si dispiegarono , lungo circa trent’anni della vita musicale italiana, tra il 1920 anno della prima dell’Aviatore Dro di Pratella e il 1948 anno della prima di Salammbô di Casavola. Casavola si allontanerà sempre più dal fascino avvolgente della politica del ministro Bottai per dedicarsi ad un’ultima scoperta ‘macchinistica’ quanto mai felice di risultati economici: il fonofilm e con esso il mercato della musica per film, la colonna sonora, di cui egli in breve diventa uno dei pionieri più stimati e richiesti. Nondimeno, la questione del rinnovamento oltre la siepe dell’opera in musica era stata agitata nell’Italietta della musica abbarbicata alla gloriosa tradizione che camminava sulle gambe di un consenso popolare diffusissimo e pertanto impossibile da scardinare. E appunto si potrebbe anche ironizzare su una sorta di dramma nel melodramma quando si vadano a leggere i documenti di quel tentativo abortito alla luce delle ultime prove di Casavola mandate in scena sin dalla seconda metà degli anni Trenta-Quaranta (Il gobbo del califfo, Salammbô, L’alba di Don Giovanni, Operazioni aritmetiche), ma certo non meno interessanti perché finalizzate a fornire una pur minima sistemazione estetica degli adepti di Marinetti e ora chiamati ad una nuova sfida epocale come l’adeguamento della nuova musica alla nuova Italia uscita dal drammatico conflitto bellico.
Dall'Aviatore Dro a Salammbo. Alcune questioni del melodramma 'futurlabile'
MOLITERNI, Pierfranco
2012-01-01
Abstract
La ricostruzione della intricata questione del rinnovamento in chiave modernista del melodramma, resta ancor oggi centrale per capire i tentativi di cambiamento della stessa ‘grande forma’ in grazia delle esperienze messe in campo dal duo dei futuristi Balilla Pratella e Franco Casavola, compositori di due diverse generazioni appartenenti a due diversi tempi del futurismo fatto musica. Furono, le loro, altrettante prove d’autore messe in campo da protagonisti di spicco del movimento futurista e si dispiegarono , lungo circa trent’anni della vita musicale italiana, tra il 1920 anno della prima dell’Aviatore Dro di Pratella e il 1948 anno della prima di Salammbô di Casavola. Casavola si allontanerà sempre più dal fascino avvolgente della politica del ministro Bottai per dedicarsi ad un’ultima scoperta ‘macchinistica’ quanto mai felice di risultati economici: il fonofilm e con esso il mercato della musica per film, la colonna sonora, di cui egli in breve diventa uno dei pionieri più stimati e richiesti. Nondimeno, la questione del rinnovamento oltre la siepe dell’opera in musica era stata agitata nell’Italietta della musica abbarbicata alla gloriosa tradizione che camminava sulle gambe di un consenso popolare diffusissimo e pertanto impossibile da scardinare. E appunto si potrebbe anche ironizzare su una sorta di dramma nel melodramma quando si vadano a leggere i documenti di quel tentativo abortito alla luce delle ultime prove di Casavola mandate in scena sin dalla seconda metà degli anni Trenta-Quaranta (Il gobbo del califfo, Salammbô, L’alba di Don Giovanni, Operazioni aritmetiche), ma certo non meno interessanti perché finalizzate a fornire una pur minima sistemazione estetica degli adepti di Marinetti e ora chiamati ad una nuova sfida epocale come l’adeguamento della nuova musica alla nuova Italia uscita dal drammatico conflitto bellico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.