La peculiarità di alcuni settori produttivi ad alta intensità di utilizzo della forza lavoro (servizi di pulizia, di mensa, di sorveglianza, di manutenzione degli impianti, di assistenza a terra negli aeroporti), nei quali l’attività economica si svolge normalmente attraverso appalti successivi di durata predeterminata o che sono stati esposti a processi di ristrutturazione e di liberalizzazione, ha indotto l’autonomia collettiva ad introdurre, già dai primi anni ’80, strumenti di protezione sociale, che andassero oltre la tradizionale garanzia dei minimi contrattuali, e che hanno preso perciò il nome di clausole sociali di seconda generazione. La loro evoluzione è stata contrassegnata da una progressiva diffusione a livello territoriale e quindi dal recepimento negli accordi nazionali di categoria, attraverso formulazioni di crescente “specializzazione che hanno dapprima determinato un rafforzamento del ruolo sindacale per mezzo di momenti (preventivi rispetto alla cessazione dell’appalto) di informazione e confronto, finalizzati a individuare idonee soluzioni per la garanzia dei livelli occupazionali e poi, verso la fine degli anni ’90, inciso maggiormente sulle tutele individuali, introducendo veri e propri obblighi assunzionali in capo all’azienda subentrante. Il saggio offre una analisi della contrattazione di categoria vigente e del suo sistema complesso ed estremamente vario di tutele sul tema.
Cambio appalto, stabilità occupazionale e contrattazione collettiva.
Giuseppe Antonio Recchia
2017-01-01
Abstract
La peculiarità di alcuni settori produttivi ad alta intensità di utilizzo della forza lavoro (servizi di pulizia, di mensa, di sorveglianza, di manutenzione degli impianti, di assistenza a terra negli aeroporti), nei quali l’attività economica si svolge normalmente attraverso appalti successivi di durata predeterminata o che sono stati esposti a processi di ristrutturazione e di liberalizzazione, ha indotto l’autonomia collettiva ad introdurre, già dai primi anni ’80, strumenti di protezione sociale, che andassero oltre la tradizionale garanzia dei minimi contrattuali, e che hanno preso perciò il nome di clausole sociali di seconda generazione. La loro evoluzione è stata contrassegnata da una progressiva diffusione a livello territoriale e quindi dal recepimento negli accordi nazionali di categoria, attraverso formulazioni di crescente “specializzazione che hanno dapprima determinato un rafforzamento del ruolo sindacale per mezzo di momenti (preventivi rispetto alla cessazione dell’appalto) di informazione e confronto, finalizzati a individuare idonee soluzioni per la garanzia dei livelli occupazionali e poi, verso la fine degli anni ’90, inciso maggiormente sulle tutele individuali, introducendo veri e propri obblighi assunzionali in capo all’azienda subentrante. Il saggio offre una analisi della contrattazione di categoria vigente e del suo sistema complesso ed estremamente vario di tutele sul tema.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
RECCHIA Cambio appalto e contrattazione collettiva.pdf
non disponibili
Descrizione: RECCHIA Cambio appalto e autonomia collettiva
Tipologia:
Documento in Versione Editoriale
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
2.09 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.09 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.