Il saggio analizza le diverse modalità di rappresentanza e di azione collettiva dei lavoratori delle piattaforme: tanto di quelli più propriamente impiegati secondo il modello del crowdwork, quanto di quelli definibili come gigworkers; si evidenzia come, nonostante le teoriche e concrete difficoltà di mediazione degli interessi e creazione di forme di rivendicazione, il fenomeno conosce oggi ampia diffusione, sfruttando, da un lato, le stesse potenzialità tecnologiche e, dall’altro, trovando sintesi inedite spesso al di fuori del sindacato tradizionale. Lo sviluppo e il consolidamento delle esperienze passano tuttavia attraverso il coinvolgimento delle grandi organizzazioni sindacali e prima ancora attraverso l’intervento normativo e un’interpretazione in senso evolutivo del dato già esistente, onde evitare che le difficoltà della qualificazione giuridica di questi lavoratori riverberino i loro effetti sul riconoscimento legale della loro libertà e attività sindacale.
The article analyzes the different scope of representation and collective action of platform workers: those involved in the crowdwork model, as well as those defined as gig workers; it is evident that, despite the theoretical and concrete difficulties of mediating interests and creating collective demands, the examples are widely spread and acknowledged, exploiting the same technological potential of digital platforms and acting often outside the traditional Trade Union model. Nonetheless, the development and consolidation of these experiences calls for the involvement of larger Trade Union organizations and, above all, through a regulatory intervention and an evolutionary interpretation of the existing provisions, in order to prevent the complexity of the legal qualification of these workers’ employment status from affecting the recognition of their right to organize and collective bargaining.
Alone in the crowd? La rappresentanza e l'azione collettiva ai tempi della sharing economy.
Giuseppe Antonio Recchia
2018-01-01
Abstract
Il saggio analizza le diverse modalità di rappresentanza e di azione collettiva dei lavoratori delle piattaforme: tanto di quelli più propriamente impiegati secondo il modello del crowdwork, quanto di quelli definibili come gigworkers; si evidenzia come, nonostante le teoriche e concrete difficoltà di mediazione degli interessi e creazione di forme di rivendicazione, il fenomeno conosce oggi ampia diffusione, sfruttando, da un lato, le stesse potenzialità tecnologiche e, dall’altro, trovando sintesi inedite spesso al di fuori del sindacato tradizionale. Lo sviluppo e il consolidamento delle esperienze passano tuttavia attraverso il coinvolgimento delle grandi organizzazioni sindacali e prima ancora attraverso l’intervento normativo e un’interpretazione in senso evolutivo del dato già esistente, onde evitare che le difficoltà della qualificazione giuridica di questi lavoratori riverberino i loro effetti sul riconoscimento legale della loro libertà e attività sindacale.File | Dimensione | Formato | |
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