Il contributo affronta questioni legate al riconoscimento e alla localizzazione dell'altare del sacrificio (incompiuto) di Isacco (Genesi 22), esaminando tempi e modi della sua venerazione da parte di pellegrini cristiani in "Terra Santa" dal IV all'VIII secolo. A differenza degli ebrei, i cristiani non chiamavano questo luogo sacro "Monte Moria"; inoltre, trasferirono la localizzazione dell'altare" dal Monte del Tempio al Monte Calvario (= Santo Sepolcro). Come conferma anche la letteratura esegetica, tale ricollocazione è da indagare alla luce del valore soteriologico attribuito al sacrificio di Isacco sia dagli ebrei che dai cristiani. Questi ultimi, in particolare, consideravano questo episodio biblico una prefigurazione del sacrificio di Cristo.

This contribution deals with some issues connected with the recognition and localization of the «altar» of the (non-accomplished) sacrifice of Isaac (Genesis 22), as it was venerated by Christian pilgrims in the“Holy Land” from 4th to 8th century. Unlike the Jews, Christians did not call this sacred place «Mount Moria»; moreover, they transferred the location of the «altar» from the Temple Mount to Mount Calvary (= Holy Sepulcher). As confirmed also by the exegetical literature, such re-location is to be investigated in the light of the soteriological value attributed to the sacrifice of Isaac both by Jews and by Christians. The latter, in particular, considered this bibical episode a prefiguration of the sacrifice of Christ.

ll sacrificio di Isacco, l’altare e i pellegrini. Testi e contesti in margine a un “luogo” biblico (Genesi 22,2)

Laura Carnevale
2018-01-01

Abstract

Il contributo affronta questioni legate al riconoscimento e alla localizzazione dell'altare del sacrificio (incompiuto) di Isacco (Genesi 22), esaminando tempi e modi della sua venerazione da parte di pellegrini cristiani in "Terra Santa" dal IV all'VIII secolo. A differenza degli ebrei, i cristiani non chiamavano questo luogo sacro "Monte Moria"; inoltre, trasferirono la localizzazione dell'altare" dal Monte del Tempio al Monte Calvario (= Santo Sepolcro). Come conferma anche la letteratura esegetica, tale ricollocazione è da indagare alla luce del valore soteriologico attribuito al sacrificio di Isacco sia dagli ebrei che dai cristiani. Questi ultimi, in particolare, consideravano questo episodio biblico una prefigurazione del sacrificio di Cristo.
2018
This contribution deals with some issues connected with the recognition and localization of the «altar» of the (non-accomplished) sacrifice of Isaac (Genesis 22), as it was venerated by Christian pilgrims in the“Holy Land” from 4th to 8th century. Unlike the Jews, Christians did not call this sacred place «Mount Moria»; moreover, they transferred the location of the «altar» from the Temple Mount to Mount Calvary (= Holy Sepulcher). As confirmed also by the exegetical literature, such re-location is to be investigated in the light of the soteriological value attributed to the sacrifice of Isaac both by Jews and by Christians. The latter, in particular, considered this bibical episode a prefiguration of the sacrifice of Christ.
Cet article aborde certains problèmes de la localisation de l’« autel » du sacrifice (inachevé) d’Isaac (Genèse 22) par des pèlerins chrétiens en «Terre sainte» (IVe-VIIIe siècles). Il apparaît que les chrétiens – contrairement aux Juifs – n’appelaient pas ce lieu sacré le « mont Moria » et, du mont du Temple, ils l’avaient déplacé sur le Mont Calvaire (= Saint-Sépulcre). Cela s’explique par la valeur sotériologique que le sacrifice d’Isaac s’est vu attribuer dans le christianisme ainsi que dans le judaïsme, comme le montre également la littérature exégétique ; de ce fait, cet épisode biblique était considéré, dans la culture chrétienne, comme une préfiguration du sacrifice du Christ.
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