L'attuale sovrapposizione fra valori del mondo finanziario e del mondo politico è consolidata al punto che è prassi valutare la qualità (effettiva o attesa) di un governo con l'esclusivo metro dell'andamento borsistico. Va da sé che anche i rispettivi linguaggi si siano saldamente intrecciati, basti pensare, per esempio, a come l'espressione credit spread sia entrata nel lessico di base della comunicazione di partiti e governi. Il peso crescente del debito pubblico nelle economie contemporanee ha sicuramente rappresentato un fondamento oggettivo di questa tendenza, ma adottando un metro storico ci accorgiamo che questo singolo aspetto costituisce una condizione necessaria ma non sufficiente per spiegarne le cause e, soprattutto, che non si tratta di un fenomeno inedito. Parallelamente al succedersi di periodi dominati da una vera e propria enfasi finanziaria e periodi segnati da una maggiore attenzione ai dati dell'economia reale, abbiamo assistito al più consueto succedersi di ondate di mobilitazione politica di massa e relativo moto di riflusso verso ideali di felicità esclusivamente individuali. Quest'ultimo andamento è stato oggetto di una serie di studi, in particolare Albert Otto Hirschman ha cercato di verificare se si potesse ravvisare in esso un vero e proprio ciclo, analogo a quelli più noti caratteristici della teoria economica. Esiste una correlazione fra il ciclo “felicità privata”/“felicità pubblica” di Hirschman e l'alternanza del primato fra finanza ed economia reale? Il presente lavoro intende offrire un primo spunto nella ricerca di una risposta a questa domanda.
The current overlap between the values both of the financial world and the political world has strengthened so much that it is common practice to assess the quality (effective or expected) of a government with the exclusive stock market benchmark. Obviously, even the respective languages have tightly intertwined, one need only think of, for example, how the expression “credit spread” has entered the basic lexicon of the communication of parties and governments. The growing weight of public debt in contemporary economies has certainly represented an objective foundation of this trend, but adopting historical parameter, we realize that this single aspect is a necessary but not sufficient condition to explain the causes and, above all, that it is not an unprecedented phenomenon. Simultaneously to the succession of periods dominated by a real financial emphasis and periods marked by a greater attention to the data of the real economy, we have witnessed the most usual succession of waves of mass political mobilization and related reflux motion towards ideals of exclusively individual happiness. This last trend has been the object of studies, particularly Albert Otto Hirschman tried to verify if we could recognize a real cycle, comparable to the best known characteristic of the economic theory. Is there a correlation between Hirschman's "private happiness" / "public happiness" cycle and the succession of the primacy between finance and the real economy? The present work intends to offer a starting point in pursuance of an answer to this question.
Il pendolo bloccato
Fiume, F
2018-01-01
Abstract
L'attuale sovrapposizione fra valori del mondo finanziario e del mondo politico è consolidata al punto che è prassi valutare la qualità (effettiva o attesa) di un governo con l'esclusivo metro dell'andamento borsistico. Va da sé che anche i rispettivi linguaggi si siano saldamente intrecciati, basti pensare, per esempio, a come l'espressione credit spread sia entrata nel lessico di base della comunicazione di partiti e governi. Il peso crescente del debito pubblico nelle economie contemporanee ha sicuramente rappresentato un fondamento oggettivo di questa tendenza, ma adottando un metro storico ci accorgiamo che questo singolo aspetto costituisce una condizione necessaria ma non sufficiente per spiegarne le cause e, soprattutto, che non si tratta di un fenomeno inedito. Parallelamente al succedersi di periodi dominati da una vera e propria enfasi finanziaria e periodi segnati da una maggiore attenzione ai dati dell'economia reale, abbiamo assistito al più consueto succedersi di ondate di mobilitazione politica di massa e relativo moto di riflusso verso ideali di felicità esclusivamente individuali. Quest'ultimo andamento è stato oggetto di una serie di studi, in particolare Albert Otto Hirschman ha cercato di verificare se si potesse ravvisare in esso un vero e proprio ciclo, analogo a quelli più noti caratteristici della teoria economica. Esiste una correlazione fra il ciclo “felicità privata”/“felicità pubblica” di Hirschman e l'alternanza del primato fra finanza ed economia reale? Il presente lavoro intende offrire un primo spunto nella ricerca di una risposta a questa domanda.File | Dimensione | Formato | |
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