Educare al piacere di usare le mani. Riflessioni pedagogiche e progettazioni educative sulla manualità nella scuola (e non solo)

Nel contesto contemporaneo delle società a grandi linee definibili “occidentali”, il lavoro manuale ha perso progressivamente spazio e senso. Per quanto esso solo in parte sia stato sostituito dal lavoro non manuale, la meccanizzazione e poi la digitalizzazione del mondo, con la creazione dell’abitazione virtuale. La scuola reitera e aggrava col suo impianto strutturale di contenuti disciplinari espliciti e col suo curriculum nascosto quel solco tra mente e corpo che non sta facendo per nulla bene alle nuove generazioni. Una scuola che ha a cuore (a cuore, non solo a mente…) lo sviluppo armonico, integrale, complesso dei piccoli mantiene l’attenzione alla vivezza del corpo, affinché resti gioioso nell’apprendere qualsivoglia sapere. Le mani, in altri termini, sono il pretesto per tirare in ballo tutto il resto, i sensi, le percezioni, il movimento, il contatto.

In the contemporary context of broadly defined "Western" societies, manual labor has gradually lost consideration and meaning. This happened although manual labor has only been partially replaced by non-manual labor, by mechanization, and then by the digitization, with the creation of the virtual home. Schools reiterate and exacerbate with their structure of explicit disciplinary contents and with their hidden curriculum that groove between mind and body that is damaging the new generations. An education system that has at heart (at heart, not only in mind ...) the harmonious, integral, complex development of children pays attention to the liveliness of the body so that it remains joyful while learning whatever subject. In other words, the hands are the pretext to bring up everything else, the senses, the perceptions, the movement, the contact.