Quando la riflessione interculturale si è sviluppata anche in Italia erano già gli anni ’90. i bambini stranieri posero pian piano con i loro brutti voti la questione di quanto poco la classe docente sapesse riconoscere e valorizzare le specificità culturali e di come fosse necessario modificare il setting e la comunicazione. Qualcosa è andato storto. Per chi ha speso decenni della sua vita a costruire una cultura aperta, accogliente e anzirazzista, occorre, anzi urge interrogarsi: quanto la riflessione accademica ha realmente inciso sulle pratiche scolastiche, educative e di cittadinanza? Quanto l’idealizzazione e il richiamo alla semplice bontà dell’incontro ha sottovalutato la dimensione del conflitto, il potere dei pregiudizi, la “sindrome dell’assedio”, ponendo in termini semplicistici questioni molto più complesse?

The reflection upon interculturalism developed in Italy in the 1990s. Migrant children with their bad marks highlighted the problem of to what extent teachers were able to recognize and promote cultural diversity and underlined how necessary it was to modify the settings and communication. Something went wrong. For those who have spent decades of their lives trying to build an open, welcoming and anti-racist society there are now some compelling questions. To which extent academic reflection influenced school, educational and civic practices? To which extent did the idealization and the invitation to the simple good of the encounter underestimate the dimension of the conflict, the power of prejudices, the "invasion" syndrome, oversemplifying more complex issues?

Interculturalità: di cosa abbiamo bisogno dopo 30 anni?/ Interculture: what do we need after 30 years?

Gabriella Falcicchio
2019-01-01

Abstract

Quando la riflessione interculturale si è sviluppata anche in Italia erano già gli anni ’90. i bambini stranieri posero pian piano con i loro brutti voti la questione di quanto poco la classe docente sapesse riconoscere e valorizzare le specificità culturali e di come fosse necessario modificare il setting e la comunicazione. Qualcosa è andato storto. Per chi ha speso decenni della sua vita a costruire una cultura aperta, accogliente e anzirazzista, occorre, anzi urge interrogarsi: quanto la riflessione accademica ha realmente inciso sulle pratiche scolastiche, educative e di cittadinanza? Quanto l’idealizzazione e il richiamo alla semplice bontà dell’incontro ha sottovalutato la dimensione del conflitto, il potere dei pregiudizi, la “sindrome dell’assedio”, ponendo in termini semplicistici questioni molto più complesse?
2019
9788875532796
The reflection upon interculturalism developed in Italy in the 1990s. Migrant children with their bad marks highlighted the problem of to what extent teachers were able to recognize and promote cultural diversity and underlined how necessary it was to modify the settings and communication. Something went wrong. For those who have spent decades of their lives trying to build an open, welcoming and anti-racist society there are now some compelling questions. To which extent academic reflection influenced school, educational and civic practices? To which extent did the idealization and the invitation to the simple good of the encounter underestimate the dimension of the conflict, the power of prejudices, the "invasion" syndrome, oversemplifying more complex issues?
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