La tecnica del rilievo con il laser scanner da foro è stata applicata con successo al caso studio dell’abitato di Cutrofiano (Le) caratterizzato dalla presenza di alcune di antiche cave ipogee, con gli accessi verticali oggi obliterati, realizzate in calcareniti tenere appartenenti alla Formazione della Calcarenite di Gravina (Pliocene superiore – Pleistocene inferiore). Lo scanner è stato inserito all’interno di due fori di sondaggio a carotaggio continuo, rivesti con tubo in pvc, realizzati dal Comune di Cutrofiano nell’ambito di una campagna di indagini geognostiche tese all’individuazione delle cave ipogee presenti nel centro urbano. Il risultato del rilievo è stato quello di ottenere delle nuvole di punti all’interno degli ambienti di due distinte cave ipogee da cui è stato successivamente ottenuto, attraverso un software specifico di triangolazione dei punti, un rilievo tridimensionale delle caratteristiche geometriche dei vuoti senza che fosse necessario accedere direttamente agli ambienti ipogei e senza avere una conoscenza preliminare della reale dimensione e distribuzione delle gallerie e dei pilastri nel sottosuolo. L’acquisizione della nuvola di punti in un sistema georeferenziato (sistema UTM datum WGS 84 fuso 33) è stata ottenuta mediante due distinte scansioni facendo ruotare la sonda sui suoi assi sia in senso orizzontale che verticale in maniera da scansionare con un buon dettaglio oggetti a sviluppo sia verticale che orizzontale. Il rilievo tridimensionale è stato proiettato in pianta in modo da poter visualizzare su una mappa la distribuzione delle cavità al di sotto degli edifici e delle strade della periferia meridionale di Cutrofiano. I dati planimetrici sono stati implementati in sistemi GIS in maniera da poter essere visualizzati su differenti basi topografiche e su ortofoto a scala di grande dettaglio. La ricostruzione tridimensionale delle geometrie dell’intradosso delle cavità, delle pareti laterali e del pavimento delle cavità è stata realizzata in maniera da evidenziare la presenza di fenomeni di dissesto in atto (nicchie di distacco dalla volta, espulsione di materiale dalle pareti laterali ecc.) e di cumuli di materiali sul pavimento riconducibili a crolli parziali o deposito di materiale durante e dopo le fasi di lavorazione. I risultati ottenuti hanno permesso di evidenziare la sostanziale regolarità delle geometrie delle gallerie, segno che gli ambienti non sembrano aver registrato particolari fenomeni di dissesto. Il rilievo ha evidenziato inoltre la probabile estensione delle gallerie anche in zone limitrofe a quelle raggiunte dal rilievo laser scanner; pertanto, sono state individuate le aree in cui si dovranno approfondire le indagini geognostiche per completare il rilievo delle cavità ipogee che si sviluppano al di sotto della porzione dell’abitato di Cutrofiano indagata.
Tecnica di acquisizione del laser scanner da foro: applicazione al rilievo di cavità ipogee nell’abitato di Cutrofiano (Salento, Puglia)
Spalluto L.;Fiore A.;
2015-01-01
Abstract
La tecnica del rilievo con il laser scanner da foro è stata applicata con successo al caso studio dell’abitato di Cutrofiano (Le) caratterizzato dalla presenza di alcune di antiche cave ipogee, con gli accessi verticali oggi obliterati, realizzate in calcareniti tenere appartenenti alla Formazione della Calcarenite di Gravina (Pliocene superiore – Pleistocene inferiore). Lo scanner è stato inserito all’interno di due fori di sondaggio a carotaggio continuo, rivesti con tubo in pvc, realizzati dal Comune di Cutrofiano nell’ambito di una campagna di indagini geognostiche tese all’individuazione delle cave ipogee presenti nel centro urbano. Il risultato del rilievo è stato quello di ottenere delle nuvole di punti all’interno degli ambienti di due distinte cave ipogee da cui è stato successivamente ottenuto, attraverso un software specifico di triangolazione dei punti, un rilievo tridimensionale delle caratteristiche geometriche dei vuoti senza che fosse necessario accedere direttamente agli ambienti ipogei e senza avere una conoscenza preliminare della reale dimensione e distribuzione delle gallerie e dei pilastri nel sottosuolo. L’acquisizione della nuvola di punti in un sistema georeferenziato (sistema UTM datum WGS 84 fuso 33) è stata ottenuta mediante due distinte scansioni facendo ruotare la sonda sui suoi assi sia in senso orizzontale che verticale in maniera da scansionare con un buon dettaglio oggetti a sviluppo sia verticale che orizzontale. Il rilievo tridimensionale è stato proiettato in pianta in modo da poter visualizzare su una mappa la distribuzione delle cavità al di sotto degli edifici e delle strade della periferia meridionale di Cutrofiano. I dati planimetrici sono stati implementati in sistemi GIS in maniera da poter essere visualizzati su differenti basi topografiche e su ortofoto a scala di grande dettaglio. La ricostruzione tridimensionale delle geometrie dell’intradosso delle cavità, delle pareti laterali e del pavimento delle cavità è stata realizzata in maniera da evidenziare la presenza di fenomeni di dissesto in atto (nicchie di distacco dalla volta, espulsione di materiale dalle pareti laterali ecc.) e di cumuli di materiali sul pavimento riconducibili a crolli parziali o deposito di materiale durante e dopo le fasi di lavorazione. I risultati ottenuti hanno permesso di evidenziare la sostanziale regolarità delle geometrie delle gallerie, segno che gli ambienti non sembrano aver registrato particolari fenomeni di dissesto. Il rilievo ha evidenziato inoltre la probabile estensione delle gallerie anche in zone limitrofe a quelle raggiunte dal rilievo laser scanner; pertanto, sono state individuate le aree in cui si dovranno approfondire le indagini geognostiche per completare il rilievo delle cavità ipogee che si sviluppano al di sotto della porzione dell’abitato di Cutrofiano indagata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.