Il presente contributo intende evidenziare il ruolo dell'algoritmo nell’eterogeneo ecosistema FinTech, quale principale motore propulsivo delle diverse articolazioni e delle nuove tecnologie applicate al mondo dei servizi finanziari. Alimentato dalla crescente mole di Big Data, ha assunto nel tempo connotazioni intrinseche sempre più complesse, tali da abilitare tecnologie innovative in grado di automatizzare la prestazione di servizi finanziari fino a prescindere eventualmente dal fattore umano. Pur assolvendo ad una funzione positiva per la supervisione finanziaria, l’algoritmo è stato diffusamente “condannato” a priori a causa della sostanziale opacità e della mancanza di neutralità, che ne caratterizzano l’intero ciclo di vita, dal design al funzionamento, dando così vita ad un dibattito, tuttora in corso, sulla necessità o meno di introdurre profili regolamentari in grado di neutralizzare eventuali conseguenze negative legate al suo uso nel settore finanziario. Il contributo offre così una panoramica delle diverse prospettive che accompagnano l’utilizzo degli algoritmi, soffermandosi sui passi incerti al momento compiuti dalle Autorità e dalle Istituzioni europee, che spaziano dal richiamo ad una maggiore trasparenza sino ad una più stringente governance degli algoritmi (soprannominata dall’autore, “algo-governance”). Il contributo giunge alla conclusione che tra misure palliative ed istanze etiche, ogni dibattito che verta sugli algoritmi, unitamente ad eventuali profili di responsabilità, lungi dal considerarsi concluso, necessita ancora di ulteriori approfondimenti.
FinTech tra algoritmi, trasparenza e algo-governance
Paracampo Maria Teresa
2019-01-01
Abstract
Il presente contributo intende evidenziare il ruolo dell'algoritmo nell’eterogeneo ecosistema FinTech, quale principale motore propulsivo delle diverse articolazioni e delle nuove tecnologie applicate al mondo dei servizi finanziari. Alimentato dalla crescente mole di Big Data, ha assunto nel tempo connotazioni intrinseche sempre più complesse, tali da abilitare tecnologie innovative in grado di automatizzare la prestazione di servizi finanziari fino a prescindere eventualmente dal fattore umano. Pur assolvendo ad una funzione positiva per la supervisione finanziaria, l’algoritmo è stato diffusamente “condannato” a priori a causa della sostanziale opacità e della mancanza di neutralità, che ne caratterizzano l’intero ciclo di vita, dal design al funzionamento, dando così vita ad un dibattito, tuttora in corso, sulla necessità o meno di introdurre profili regolamentari in grado di neutralizzare eventuali conseguenze negative legate al suo uso nel settore finanziario. Il contributo offre così una panoramica delle diverse prospettive che accompagnano l’utilizzo degli algoritmi, soffermandosi sui passi incerti al momento compiuti dalle Autorità e dalle Istituzioni europee, che spaziano dal richiamo ad una maggiore trasparenza sino ad una più stringente governance degli algoritmi (soprannominata dall’autore, “algo-governance”). Il contributo giunge alla conclusione che tra misure palliative ed istanze etiche, ogni dibattito che verta sugli algoritmi, unitamente ad eventuali profili di responsabilità, lungi dal considerarsi concluso, necessita ancora di ulteriori approfondimenti.File | Dimensione | Formato | |
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