Il saggio analizza l’art. 14 d. lgs. 19 agosto 2016, n. 175 (c.d. Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica; TUSPP) per osservare il nuovo rapporto tra la crisi di una società a controllo pubblico e le relative procedure di soluzione negoziata. Muovendo dalla particolare portata sistematica dell’art. 14 TUSPP che ha dissolto ogni dubbio di praticabilità delle procedure concorsuali per le società pubbliche, il lavoro si occupa della prima ricostruzione dell'ambito soggettivo di applicazione dell’art. 14 TUSPP (attraverso la nozione di “società pubblica” chiarita nel suo rapporto con la nozione di “enti pubblici” di cui all’art. 1 l.f. ed escludendo le società c.d. “in house”) oltre che, con maggiore attenzione, di quello oggettivo. In questa seconda prospettiva viene approfondito il riferimento al “concordato preventivo” per le “società a controllo pubblico” al fine di comprendere da un canto se sia possibile una sua lettura restrittiva limitata ai soli concordati in c.d. “continuità aziendale” (con esclusione dei concordati puramente liquidatori) e dall’altro se la praticabilità tale particolare genere di procedura costituisca un vincolo preliminare di verifica imposto agli amministratori delle società a controllo pubblico nell’adozione dei “provvedimenti necessari” ex art. 14, secondo comma, TUSPP, nel caso in cui si dovessero manifestare “uno o più indicatori di crisi aziendale” nell’ambito dei “programmi di valutazione del rischio di cui all'art.6”. Emerse più indicazioni a favore di una risposta positiva per entrambi i quesiti, il saggio si conclude registrando da un canto una nuova filosofia di approccio al dissesto di una società che ripudia ormai gli interventi finanziari di salvataggio – magari a fondo perduto – sviluppati in via autonoma dal socio pubblico (ma che, di fatto, soprattutto leggendo l’attività di impresa in chiave di governance “politica”, restava tendenzialmente propenso ad un intervento finanziario illimitato); e dall’altro che la soluzione concordata della crisi così ricostruita si offre come una sorta di naturale proiezione giudiziaria dell’allerta segnata dal TUSPP, diventando una garanzia di effettività del piano di risanamento della società a controllo pubblico.
Le soluzioni concordate della crisi delle società pubbliche
Chionna, Vincenzo Vito
2017-01-01
Abstract
Il saggio analizza l’art. 14 d. lgs. 19 agosto 2016, n. 175 (c.d. Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica; TUSPP) per osservare il nuovo rapporto tra la crisi di una società a controllo pubblico e le relative procedure di soluzione negoziata. Muovendo dalla particolare portata sistematica dell’art. 14 TUSPP che ha dissolto ogni dubbio di praticabilità delle procedure concorsuali per le società pubbliche, il lavoro si occupa della prima ricostruzione dell'ambito soggettivo di applicazione dell’art. 14 TUSPP (attraverso la nozione di “società pubblica” chiarita nel suo rapporto con la nozione di “enti pubblici” di cui all’art. 1 l.f. ed escludendo le società c.d. “in house”) oltre che, con maggiore attenzione, di quello oggettivo. In questa seconda prospettiva viene approfondito il riferimento al “concordato preventivo” per le “società a controllo pubblico” al fine di comprendere da un canto se sia possibile una sua lettura restrittiva limitata ai soli concordati in c.d. “continuità aziendale” (con esclusione dei concordati puramente liquidatori) e dall’altro se la praticabilità tale particolare genere di procedura costituisca un vincolo preliminare di verifica imposto agli amministratori delle società a controllo pubblico nell’adozione dei “provvedimenti necessari” ex art. 14, secondo comma, TUSPP, nel caso in cui si dovessero manifestare “uno o più indicatori di crisi aziendale” nell’ambito dei “programmi di valutazione del rischio di cui all'art.6”. Emerse più indicazioni a favore di una risposta positiva per entrambi i quesiti, il saggio si conclude registrando da un canto una nuova filosofia di approccio al dissesto di una società che ripudia ormai gli interventi finanziari di salvataggio – magari a fondo perduto – sviluppati in via autonoma dal socio pubblico (ma che, di fatto, soprattutto leggendo l’attività di impresa in chiave di governance “politica”, restava tendenzialmente propenso ad un intervento finanziario illimitato); e dall’altro che la soluzione concordata della crisi così ricostruita si offre come una sorta di naturale proiezione giudiziaria dell’allerta segnata dal TUSPP, diventando una garanzia di effettività del piano di risanamento della società a controllo pubblico.File | Dimensione | Formato | |
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