Il mondo in cui viviamo non è naturalmente levigato ma è ruvido e frammentario e, data la sua complessità e irregolarità, non può essere spiegato attraverso la matematica classica. Lo scienziato francese Benoît Mandelbrot (1924-2010) è riuscito a formalizzare un metodo per descrivere e rappresentare «la rugosità» della natura. A scriverne è Carla Petrocelli, docente di Storia e fondamenti di Informatica e Laboratorio di Informatica nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Bari “Aldo Moro”: le sue ricerche riguardano in particolare l’analisi computazionale della letteratura scientifica del Seicento e l’evoluzione dei sistemi automatici di calcolo e dei linguaggi di programmazione.
Titolo: | Il liscio, il ruvido, il meraviglioso: l’infinito nascosto nell’infinitesimo |
Autori: | PETROCELLI, Carla Lucia (Corresponding) |
Data di pubblicazione: | 2019 |
Rivista: | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11586/230789 |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo in rivista |
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