Secondo quali modalità la musica entra nel romanzo? Quanto può modificare la scrittura contemporanea? Esiste un’efficacia della parola letteraria, soprattutto se intessuta col sonoro, per cogliere alcune sensibilità rappresentative dei nostri giorni? Da sempre la musica attraversa la scrittura, ma è solo di recente che la parola si mette «in ascolto» della musica, come pure di altre arti, per elaborare una forma letteraria più vicina ad una diversa pratica dell’arte e della vita che ad un genere letterario in senso stretto, e capace di «esprimere» le emozioni e i sentimenti, dilatandoli nella concisione. Dalla voce al silenzio, la «musica verbale» si rivela una forma di narrazione possibile, non un’aggiunta alla narrazione, ma un dispositivo critico in sé, che conferisce dinamismo ed energia al testo. Lungi da una trama ispirata alla musica, la presenza del suono in queste scritture è da leggersi come complemento dell’operazione di scrivere in funzione di una diversa esperienza artistica e umana, per meglio «sentire» il mondo e le sue complessità.
How does music enter the novel? How much can contemporary writing change? Is there an efficacy of the literary word, especially if woven with sound, to capture some representative sensibilities of our day? Music has always gone through writing, but it is only recently that the word "listens" to music, as well as other arts, to develop a literary form closer to a different practice of art and life than to a literary genre in the strict sense, and capable of "expressing" emotions and feelings, expanding them in concision. From the voice to the silence, the "verbal music" turns out to be a possible form of narration, not an addition to the narration, but a critical device in itself, which gives dynamism and energy to the text. Far from being a plot inspired by music, the presence of sound in these writings is to be read as a complement to the operation of writing as a function of a different artistic and human experience, to better "feel" the world and its complexities.
Scritture in ascolto. Sentimenti e musica nella prosa francese contemporanea.
Gramigna, Valeria
2019-01-01
Abstract
Secondo quali modalità la musica entra nel romanzo? Quanto può modificare la scrittura contemporanea? Esiste un’efficacia della parola letteraria, soprattutto se intessuta col sonoro, per cogliere alcune sensibilità rappresentative dei nostri giorni? Da sempre la musica attraversa la scrittura, ma è solo di recente che la parola si mette «in ascolto» della musica, come pure di altre arti, per elaborare una forma letteraria più vicina ad una diversa pratica dell’arte e della vita che ad un genere letterario in senso stretto, e capace di «esprimere» le emozioni e i sentimenti, dilatandoli nella concisione. Dalla voce al silenzio, la «musica verbale» si rivela una forma di narrazione possibile, non un’aggiunta alla narrazione, ma un dispositivo critico in sé, che conferisce dinamismo ed energia al testo. Lungi da una trama ispirata alla musica, la presenza del suono in queste scritture è da leggersi come complemento dell’operazione di scrivere in funzione di una diversa esperienza artistica e umana, per meglio «sentire» il mondo e le sue complessità.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Gramigna V, Scritture in ascolto.pdf
non disponibili
Tipologia:
Documento in Versione Editoriale
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
490.01 kB
Formato
Adobe PDF
|
490.01 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.