Il lavoro si pone l’obiettivo di fornire alcuni spunti di riflessioni in merito al D.Lgs. 254/2016 che ha introdotto l’obbligo di rendicontazione non-finanziaria per gli Enti di Interesse Pubblico (EIP), quali, ad esempio, le società quotate. Attraverso delle interviste semi-strutturate si sono raccolti i pareri di alcuni responsabili/dirigenti dell’area Amministrazione e Controllo con riferimento agli elementi di maggiore rilevanza del Decreto. Sulla base dell’analisi condotta si possono evidenziare alcune opportunità/criticità connesse alla nuova normativa. Un primo aspetto riguarda la responsabilità del Board per la redazione dell’informativa non-finanziaria. Trattasi di una caratteristica della nuova disciplina di estrema rilevanza, a dette degli intervistati, perché comporterà un salto qualitativo delle politiche di Corporate Social Responsability (CSR), che non saranno più appannaggio di alcuni volenterosi, ma diventeranno un aspetto imprescindibile delle strategie e della governance degli EIP. Gli intervistati sono anche favorevoli alla flessibilità insita nella nuova regulation, che rappresenta il modo più efficace per il passaggio a un modello obbligatorio di reporting. In particolare, l’analisi della materialità non comporta particolari problematiche, in quanto i modelli di rendicontazione disponibili (e.g., GRI standards) offrono già utili framework per l’identificazione delle tematiche significative. Un ulteriore spunto di interesse è relativo all’assurance della informativa che, nonostante il relativo onere, viene vista come un’opportunità per garantire l’attendibilità e la credibilità dei bilanci sociali.
La regolamentazione dell’informativa non finanziaria: alcune riflessioni sull’impatto del D. Lgs. 254/2016 sulla comunicazione di sostenibilità delle società italiane
Anna Lucia Muserra;Marco Papa;Francesco Grimaldi
2018-01-01
Abstract
Il lavoro si pone l’obiettivo di fornire alcuni spunti di riflessioni in merito al D.Lgs. 254/2016 che ha introdotto l’obbligo di rendicontazione non-finanziaria per gli Enti di Interesse Pubblico (EIP), quali, ad esempio, le società quotate. Attraverso delle interviste semi-strutturate si sono raccolti i pareri di alcuni responsabili/dirigenti dell’area Amministrazione e Controllo con riferimento agli elementi di maggiore rilevanza del Decreto. Sulla base dell’analisi condotta si possono evidenziare alcune opportunità/criticità connesse alla nuova normativa. Un primo aspetto riguarda la responsabilità del Board per la redazione dell’informativa non-finanziaria. Trattasi di una caratteristica della nuova disciplina di estrema rilevanza, a dette degli intervistati, perché comporterà un salto qualitativo delle politiche di Corporate Social Responsability (CSR), che non saranno più appannaggio di alcuni volenterosi, ma diventeranno un aspetto imprescindibile delle strategie e della governance degli EIP. Gli intervistati sono anche favorevoli alla flessibilità insita nella nuova regulation, che rappresenta il modo più efficace per il passaggio a un modello obbligatorio di reporting. In particolare, l’analisi della materialità non comporta particolari problematiche, in quanto i modelli di rendicontazione disponibili (e.g., GRI standards) offrono già utili framework per l’identificazione delle tematiche significative. Un ulteriore spunto di interesse è relativo all’assurance della informativa che, nonostante il relativo onere, viene vista come un’opportunità per garantire l’attendibilità e la credibilità dei bilanci sociali.File | Dimensione | Formato | |
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