Questo studio illustra i risultati preliminari di due complementari progetti di ricerca che intendono offrire un contributo alla comprensione dello sfruttamento delle risorse delle campagne nel comprensorio pugliese in età romana. La prima parte è calibrata sulla parte centrale della regione ed è dedicata all’analisi delle attività allevatorie (pastorali e stabulari) che segnano una antica tradizione nel territorio considerato. La seconda parte si estende all’intero comparto regionale e riguarda la raccolta sistematica − che si presenta qui per la prima volta − delle fonti letterarie, epigrafiche e archeologiche relative alla coltura dell’olivo e alla produzione dell’olio in Puglia e così consente di ricostruire un articolato quadro insediativo e produttivo, nel quale convivono impianti di grandi dimensioni, la cui manifattura era destinata al commercio su medio-lungo raggio, e strutture medio-piccole, orientate all’autoconsumo, sebbene il surplus potesse essere destinato a mercati viciniori. L’analisi sinottica delle testimonianze raccolte disegna un paesaggio poliedrico, lontano dagli stereotipi storiografici che legano la Puglia all’immagine ciceroniana della regione quale inanissima pars Italiae (Cic., Att. 8.3.2) e forniscono interessanti prospettive per il prosieguo delle indagini anche nell’ottica della valorizzazione ecosostenibile e della comunicazione inclusiva dei risultati conseguiti.
This study illustrates the preliminary results of two complementary research projects that aim to offer a contribution to understanding the exploitation of land and agricultural resources in the Apulian area in the Roman period. The first part is calibrated on the central part of the region and is dedicated to the analysis of the breeding (sheeping and farming) activities that mark an ancient tradition in the considered territory. The second part extends to the entire regional sector and concerns the systematic collection – presented here for the first time – of literary, epigraphic and archaeological sources relating to the cultivation of olive trees and the production of olive oil, and so allows us to reconstruct a complex settlement and production framework, in which coexist large-scale plants, whose manufacture was destined for medium-long-haul trade, and medium-small and self-consumption structures, although the surplus could be destined for neighbouring markets. The analysis and overall view of the data collected draw a multifaceted landscape, far from the historiographical stereotypes that bind Apulia to the Ciceronian image of the region as inanissima pars Italiae (Cic. Att. 8.3.2), and so provide interesting perspectives for the continuation of investigations also with a view to eco-sustainable valorisation and inclusive communication of the results achieved.
Aspetti delle produzioni agrosilvopastorali nella Puglia di età romana
Fioriello, Custode Silvio
;
2019-01-01
Abstract
Questo studio illustra i risultati preliminari di due complementari progetti di ricerca che intendono offrire un contributo alla comprensione dello sfruttamento delle risorse delle campagne nel comprensorio pugliese in età romana. La prima parte è calibrata sulla parte centrale della regione ed è dedicata all’analisi delle attività allevatorie (pastorali e stabulari) che segnano una antica tradizione nel territorio considerato. La seconda parte si estende all’intero comparto regionale e riguarda la raccolta sistematica − che si presenta qui per la prima volta − delle fonti letterarie, epigrafiche e archeologiche relative alla coltura dell’olivo e alla produzione dell’olio in Puglia e così consente di ricostruire un articolato quadro insediativo e produttivo, nel quale convivono impianti di grandi dimensioni, la cui manifattura era destinata al commercio su medio-lungo raggio, e strutture medio-piccole, orientate all’autoconsumo, sebbene il surplus potesse essere destinato a mercati viciniori. L’analisi sinottica delle testimonianze raccolte disegna un paesaggio poliedrico, lontano dagli stereotipi storiografici che legano la Puglia all’immagine ciceroniana della regione quale inanissima pars Italiae (Cic., Att. 8.3.2) e forniscono interessanti prospettive per il prosieguo delle indagini anche nell’ottica della valorizzazione ecosostenibile e della comunicazione inclusiva dei risultati conseguiti.File | Dimensione | Formato | |
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