Il mio contributo analizzerà la riflessione estetica del primo Hugo Ball, partendo dalla sua ricezione della pittura futurista (Die Reise nach Dresden, 1913), di Kandinsky (Kandinsky, 1917) e delle innovazioni nel linguaggio scenico-coreografico prodotte da registi come Reinhardt e da uomini di teatro come Wedekind (Wedekind als Schauspieler, 1914) e Laban (Über Okkultismus, Hieratik und andere seltsam schöne Dinge, 1917). Nel superamento di una funzione mimetica o psicologica, l’arte moderna reagisce alla mutata percezione e frantumazione delle coordinate spazio-temporali, alle scoperte scientifiche che letteralmente “atomizzano” l’immagine di un cosmo ordinato e razionale, al fenomeno della Entzauberung e alla cultura di massa della metropoli. Le rappresentazioni artistiche apparentemente distorte di una realtà che è però essa stessa attanagliata dal demone della disarmonia assurgono quindi in quest’ottica a creazione di un nuovo «paradiso», costituito secondo relazioni di linee, superfici, suoni, colori e vibrazioni

Vibrazioni, superfici, linee, forme. La riflessione sulle arti nel primo Hugo Ball

Bosco, Carmela Lorella
2018-01-01

Abstract

Il mio contributo analizzerà la riflessione estetica del primo Hugo Ball, partendo dalla sua ricezione della pittura futurista (Die Reise nach Dresden, 1913), di Kandinsky (Kandinsky, 1917) e delle innovazioni nel linguaggio scenico-coreografico prodotte da registi come Reinhardt e da uomini di teatro come Wedekind (Wedekind als Schauspieler, 1914) e Laban (Über Okkultismus, Hieratik und andere seltsam schöne Dinge, 1917). Nel superamento di una funzione mimetica o psicologica, l’arte moderna reagisce alla mutata percezione e frantumazione delle coordinate spazio-temporali, alle scoperte scientifiche che letteralmente “atomizzano” l’immagine di un cosmo ordinato e razionale, al fenomeno della Entzauberung e alla cultura di massa della metropoli. Le rappresentazioni artistiche apparentemente distorte di una realtà che è però essa stessa attanagliata dal demone della disarmonia assurgono quindi in quest’ottica a creazione di un nuovo «paradiso», costituito secondo relazioni di linee, superfici, suoni, colori e vibrazioni
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