Negli ultimi decenni lo scenario economico agro-alimentare ha subito cambiamenti profondi. I contatti commerciali nel mondo tra i diversi Stati sono diventati sempre più frequenti ed interessano un numero crescente di operatori, coinvolti in un quadro economico dinamico e mutevole che influenza sia i mercati interni sia gli scambi in ambito internazionale. La globalizzazione ha modificato gli equilibri economici mondiali trasformando anche le strutture produttive e le posizioni competitive tra i vari operatori e stimolando una maggiore destagionalizzazione e omologazione dei consumi alimentari. Allo stesso tempo i nuovi modelli di sviluppo guardano a sensibilizzare la cultura del territorio come “sistema di sistemi locali di sviluppo perché in esso vi è la condensazione di attività economiche connesse a una società e in essa radicate culturalmente” (Becattini, 2009), dove domanda e offerta si incontrano su scala locale e ove si concretizza una comunità di valori in cui si riconoscono sia i produttori sia i consumatori che i potenziali turisti/gastronauti a favore della promozione e mantenimento delle culture e dei prodotti tradizionali e locali insieme alla valorizzazione dell’identità territoriale. Il sistema delle Indicazioni Geografiche favorisce il sistema produttivo e l’economia del territorio; tutela l’ambiente poiché il legame con il territorio di origine esige la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità e sostiene la coesione sociale dell'intera comunità. Inoltre per via della certificazione si forniscono garanzie ai consumatori con un livello di tracciabilità e di sicurezza alimentare più elevato rispetto ad altri prodotti. Seguendo le strategie della politica comunitaria e i significativi mutamenti di mercato, che indicano come la valorizzazione dei prodotti di qualità deve avvenire coniugando il concetto di qualità a quello di efficienza produttiva, sicurezza alimentare, capacità organizzativa e di mercato, in Italia allo stato attuale (MIPAF, 2014) sono certificati 264 prodotti (DOP, IGP, STG) e 521 vini DOCG, DOC, IGT, tralasciando di menzionare altre produzioni tradizionali non altrettanto conosciute ma meritevoli di apprezzamento. Obiettivo del contributo è analizzare gli orientamenti delle politiche regionali per la tutela dei sistemi agricoli tradizionali e delle produzioni locali, attraverso un approccio metodologico qualitativo che ne evidenzi la effettiva efficacia, anche alla luce dei nuovi piani di sviluppo rurale.

La tutela delle produzioni locali nelle politiche regionali

Ivona, Antonietta
2019-01-01

Abstract

Negli ultimi decenni lo scenario economico agro-alimentare ha subito cambiamenti profondi. I contatti commerciali nel mondo tra i diversi Stati sono diventati sempre più frequenti ed interessano un numero crescente di operatori, coinvolti in un quadro economico dinamico e mutevole che influenza sia i mercati interni sia gli scambi in ambito internazionale. La globalizzazione ha modificato gli equilibri economici mondiali trasformando anche le strutture produttive e le posizioni competitive tra i vari operatori e stimolando una maggiore destagionalizzazione e omologazione dei consumi alimentari. Allo stesso tempo i nuovi modelli di sviluppo guardano a sensibilizzare la cultura del territorio come “sistema di sistemi locali di sviluppo perché in esso vi è la condensazione di attività economiche connesse a una società e in essa radicate culturalmente” (Becattini, 2009), dove domanda e offerta si incontrano su scala locale e ove si concretizza una comunità di valori in cui si riconoscono sia i produttori sia i consumatori che i potenziali turisti/gastronauti a favore della promozione e mantenimento delle culture e dei prodotti tradizionali e locali insieme alla valorizzazione dell’identità territoriale. Il sistema delle Indicazioni Geografiche favorisce il sistema produttivo e l’economia del territorio; tutela l’ambiente poiché il legame con il territorio di origine esige la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità e sostiene la coesione sociale dell'intera comunità. Inoltre per via della certificazione si forniscono garanzie ai consumatori con un livello di tracciabilità e di sicurezza alimentare più elevato rispetto ad altri prodotti. Seguendo le strategie della politica comunitaria e i significativi mutamenti di mercato, che indicano come la valorizzazione dei prodotti di qualità deve avvenire coniugando il concetto di qualità a quello di efficienza produttiva, sicurezza alimentare, capacità organizzativa e di mercato, in Italia allo stato attuale (MIPAF, 2014) sono certificati 264 prodotti (DOP, IGP, STG) e 521 vini DOCG, DOC, IGT, tralasciando di menzionare altre produzioni tradizionali non altrettanto conosciute ma meritevoli di apprezzamento. Obiettivo del contributo è analizzare gli orientamenti delle politiche regionali per la tutela dei sistemi agricoli tradizionali e delle produzioni locali, attraverso un approccio metodologico qualitativo che ne evidenzi la effettiva efficacia, anche alla luce dei nuovi piani di sviluppo rurale.
2019
978-88-942641-2-8
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