La bioetica clinica è una forma di consulenza filosofica. Il bioeticista dovrebbe avere competenze filosofiche, sia che esplichi la sua attività nei Comitati Etici che “al letto del paziente”. Il bioeticista dovrebbe facilitare il ragionamento etico all’interno dei gruppi, evidenziando socraticamente le fallacie cognitive e le contraddizioni del ragiona- mento e penetrando le questioni pratiche all’analisi, facendo emergere tutte le implicanze etiche che esse sollevano. La consulenza bioetica apprestata dal bioeticista nei gruppi (ad es. CE) è una consulenza esperta di metodo e di contenuto: assicura che la discussione si informi alle regole del ragionamento morale, stimola l’individuazione dei prin- cipi etici sollevati dalla situazione, stimola la chiarificazione delle visioni del mondo e delle prospettive interpretative dei componenti del comitato, evidenzia le fallacie argomentative e logico-deduttive del ragionamento, in modo da pervenire ad una deliberazione condivisa e consapevole. La consulenza clinica c.d. bedside ethics è senza dubbio una forma di counseling filosofico perché il consulente è chiamato a sostenere il consultante/paziente nell’elaborazione di una scelta su un dilemma che lo affligge, attraverso la chiarificazione della situazione, dei principi che emergono e che confliggono tra loro o confliggono con la visione del mondo del soggetto coinvolto.

Bioetica clinica e pratiche filosofiche

Saponaro Maria Benedetta
2016-01-01

Abstract

La bioetica clinica è una forma di consulenza filosofica. Il bioeticista dovrebbe avere competenze filosofiche, sia che esplichi la sua attività nei Comitati Etici che “al letto del paziente”. Il bioeticista dovrebbe facilitare il ragionamento etico all’interno dei gruppi, evidenziando socraticamente le fallacie cognitive e le contraddizioni del ragiona- mento e penetrando le questioni pratiche all’analisi, facendo emergere tutte le implicanze etiche che esse sollevano. La consulenza bioetica apprestata dal bioeticista nei gruppi (ad es. CE) è una consulenza esperta di metodo e di contenuto: assicura che la discussione si informi alle regole del ragionamento morale, stimola l’individuazione dei prin- cipi etici sollevati dalla situazione, stimola la chiarificazione delle visioni del mondo e delle prospettive interpretative dei componenti del comitato, evidenzia le fallacie argomentative e logico-deduttive del ragionamento, in modo da pervenire ad una deliberazione condivisa e consapevole. La consulenza clinica c.d. bedside ethics è senza dubbio una forma di counseling filosofico perché il consulente è chiamato a sostenere il consultante/paziente nell’elaborazione di una scelta su un dilemma che lo affligge, attraverso la chiarificazione della situazione, dei principi che emergono e che confliggono tra loro o confliggono con la visione del mondo del soggetto coinvolto.
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